CERCASI TRADUTTORI E VOLONTARI CHE ABBIANO VOGLIA DI AIUTARE A CARICARE I CAPITOLI
CERCASI TRADUTTORI E VOLONTARI CHE ABBIANO VOGLIA DI AIUTARE A CARICARE I CAPITOLI

Capitolo 790

– La Famiglia Faulen

[Leylin Faulen, Forza: 0.2; Agilità: 0.1; Vitalità: 0.3; Forza Spirituale: 0.7; Condizione: in salute.] L’A.I. Chip proiettò i dati di Leylin in un testo blu di piccole dimensioni, accanto alle immagini del database. Era uno spettacolo drammatico.
‘Bene… A parte la forza spirituale, che a causa dei miei ricordi è più vicina a quella di un adulto, le altre statistiche sono quelle di un neonato normale.’ Leylin era piuttosto imbarazzato. Al momento era anche più debole di quando era arrivato nel Mondo Magus.
‘Però… qui le statistiche standard degli adulti sono diverse da quelle del Mondo Magus. Non si possono mettere a paragone.’
Leylin aveva capito quale nuovo criterio avesse adottato l’A.I. Chip: le unità statistiche attuali rappresentavano gli standard degli umani comuni del Mondo degli Dei. Le leggi lì erano più severe, e portavano anche a cambiamenti nelle costanti fisiche – quindi era perfettamente comprensibile che le statistiche fossero più elevate di quelle del Mondo Magus.
Fu allora che l’A.I. Chip tornò a farsi sentire. [Beep! Rilevata fonte di energia sconosciuta. Confermate radiazioni benevole al corpo ospite.]
‘Eh?’ Leylin trovò la fonte del problema scoperto dall’A.I. Chip, scoprendo una luce bianco latte all’interno del proprio addome che si diffondeva verso l’esterno.
‘Questa è… la forza divina del vescovo!’ Sì, ne era sicuro.
‘Che effetti ha la radiazione?’
Il Chip rispose prontamente. [La radiazione sembra in uno stato di lieve decadimento. Dissipazione totale stimata tra 279 ore, insieme a un aumento della forza del corpo ospite di 0.1, dell’agilità di 0.1 e della vitalità di 0.2.]
‘È la benedizione di un dio?’ Leylin rise ironicamente. ‘Un privilegio riservato ai forti!’
Naturalmente Leylin riconosceva che doveva essere davvero un privilegio. Grazie alla benedizione, sarebbe cresciuto più in fretta di altri neonati. Invecchiando, inoltre, avrebbe mantenuto una forza maggiore e un fisico meglio costruito.
‘Le disparità di classe si decidono alla nascita! Iniziare diversamente significa che i figli delle persone comuni sono destinate a non reggere il confronto con quelli della nobiltà, che godono del favore degli dei. Anche mettendoci cento volte più sangue, sudore e lacrime e con un po’ di fortuna, non vedranno mai altro che la schiena dei giovani nobili.’
Pur essendo sicuro che avrebbe raggiunto la vetta anche iniziando da persona comune, ovviamente non avrebbe schifato una posizione sociale più elevata.
“Dov’è il bambino? Voglio vedere mio cugino!”
*Clang!* La porta della stanza si spalancò di botto al suono di una voce tenue e adorabile. Chi parlava era chiaramente giovane, e aveva una parlata puerile. Le inservienti sembrarono riconoscere la voce, e le permisero di appoggiarsi alla culla di Leylin.
“Oh! È sveglio!” esclamò sorpresa la ragazzina.
‘Un parente?’ Leylin aprì gli occhi disturbato, e studiò la pazzoide che aveva interrotto i suoi pensieri.
Aveva gli occhi azzurri come lui. La sua fronte, piatta e delicata, era accarezzata da ciocche di setosi capelli dorati, donandole un fascino di fragilità. Il suo meraviglioso, piccolo naso si incurvava leggermente verso l’alto, e appena sotto una piccola bocca piegata in un sorriso rivelava dei graziosi canini. Su ognuna delle sue guance, poi, si formava una piccola fossetta.
“Isabel, lo stai disturbando!” dissero le voci degli adulti, accompagnate dai loro passi. La ragazzina fu strattonata via, e Leylin sentiva occasionalmente la sua voce insoddisfatta.
‘Isabel, eh? Che mocciosa vivace!’ Avvertiva che quegli occhi inquisitori avrebbero portato molti problemi: lei era chiaramente interessata a lui. Presagiva che la cuginetta non gli avrebbe dato pace.
A far impazzire Leylin sopra ogni cosa, però, era il non avere il potere di opporre resistenza.
‘Caro Dio, ti prego, manda immediatamente Isabel a casa. Se è all’altro capo del continente è ancora meglio…’ pregò innocente. Che peccato: la Volontà Mondiale non sembrò averlo ascoltato.
La cuginetta Isabel decise di restare nella residenza familiare. A quanto pare la giovanotta sarebbe rimasta con i Faulen per un bel po’.
I giorni seguenti furono una tortura per Leylin. Poteva anche sopportare che lei gli strizzasse le guance o che gli massaggiasse il viso con la crema, ma ciò che davvero lo infastidiva era che la ragazzina cercasse di imitare gli adulti cambiandogli il pannolino!
Oh buon Dio! Era già abbastanza imbarazzante essere trattato come un neonato dopo la reincarnazione, e ora sua cugina – che era comunque una bambina – voleva cambiargli i pannolini?
‘Buon Dio!’ Leylin voleva uccidersi in quell’istante. Se solo gli dei avessero saputo quali guai gli avrebbe portato in futuro, avrebbero di sicuro approvato la decisione. Peccato che in quel mondo non esistessero i ‘se solo…’
Ripensando al finale e al suo ruolo, quelle erano inezie. Si limitò ad arrossire di vergogna alcune volte, dopodiché non ebbe più molti sbalzi umorali. Finalmente aveva anche trovato il modo perfetto di liberarsi di Isabel: il pianto! Un pianto assordante e implacabile!
D’altronde era un neonato, e non poteva che essere normale piangere mentre lo infastidivano. A quel punto, sua madre o una delle inservienti o domestiche sarebbero accorse in suo aiuto. A volte avrebbero addirittura rimproverato aspramente la ragazzina, il che lo faceva sentire stranamente spensierato.
Dopo alcuni incidenti simili, Isabel non osò più fare cose strane che avrebbero fatto scontento Leylin. Sembrava addirittura leggermente intimorita da lui, il che compiaceva. Andava detto che, sotto certi punti di vista, il carattere forte di Leylin metteva tutti sull’attenti.
Strambe casualità della vita quotidiana come quelle erano sciocchezze. Essendo lui un bambino, poi, spesso gli adulti non si prendevano la briga di allontanarsi da lui per discutere le questioni importanti. Chi avrebbe mai pensato che un bambino di pochi mesi avesse già la capacità di ricordare?
Proprio grazie a quello Leylin riuscì a raccogliere molte informazioni, e grazie all’abilità dell’A.I. Chip di radunare qualsiasi spunto le inservienti e domestiche avessero involontariamente rivelato nelle loro conversazioni la sua comprensione della famiglia era più profonda di quella di molti altri. Venne anche a conoscenza di svariati segreti.
Per quelle inservienti era quasi un istinto naturale spettegolare riguardo i loro padroni mentre non c’erano. Inoltre Leylin era ancora un neonato, quindi non lo avrebbero mai lasciato in disparte – ma come potevano mai immaginare che il padroncino possedesse già una volontà propria, e che ricordava anche chiaramente ogni singola parola detta da loro.
Il più delle conversazioni dei subordinati erano abbastanza rozze e adiuvate da una fervente immaginazione, ma Leylin riuscì comunque a comprendere a fondo le meccaniche della sua famiglia, e utilizzò l’A.I. Chip per costruirsi un albero genealogico.
In cima stava suo padre, Jonas Faulen, il barone del regno. Il padre di suo padre aveva ottenuto molti encomi militari, e grazie alla sua eredità aveva guadagnato alcune terre feudali, diventando un nobiluomo in ascesa nel regno. Aveva dei fratelli più piccoli, l’attuale linea di discendenti della famiglia Faulen. Sua madre Sarah, invece, era una donna delle classi alte dall’animo gentile e caritatevole.
Erano una famiglia nobile in servizio militare, e in quanto tale avrebbero dovuto affrontare un processo odioso per ottenere un feudo proprio. Niente avrebbe potuto aiutarli.
Il nonno paterno che Leylin tanto rispettava era apparentemente il capo delle guardie imperiali del regno. Era amico con il precedente principe, ovvero l’attuale re. Nelle guerre che si susseguirono aveva più volte rischiato la vita, ritrovandosi con un corpo pieno di ferite così gravi da non poter essere curate del tutto nemmeno con un incantesimo divino. Solo allora era riuscito a guadagnarsi appena l’opportunità di sviluppare il territorio del regno divenendo un nobile proprietario terriero, e gli fu conferito il titolo di barone poco prima del suo ultimo respiro.
Era lì che si trovava il maniero di Leylin.
A proposito di quello, suo padre Jonas in realtà era un abile capo. Giunto alla sua proprietà feudale, non solo aveva aperto attivamente nuove terre coltivabili, espanso i processi di produzione e coltivato svariati tipi di colture da mercato, ma aveva anche aperto un rispettabile porto su un’isola remota, che era riuscito a svilupparsi fornendo alle barche di passaggio acqua potabile, viveri e servizi di manutenzione.
Aveva anche resistito ad alcuni attacchi pirata, costringendoli a ritirarsi.
Adesso la leadership dei Faulen era già stata stravolta sensibilmente rispetto a prima. La loro terra era acclamata come “il gioiello sulla costa del reame”, il che naturalmente faceva gola ad alcuni nobili veterani.
Tuttavia, era tutto entro le capacità di Jonas. Quantomeno non c’erano conflitti in corso in quel momento – il che fece tirare a Leylin un sospiro di sollievo.
Anche Isabel viveva nel maniero con la famiglia. Dopo averla scaricata lì i suoi genitori sembrarono essersi dimenticati di lei, e a quanto pareva anche lei sembrava indugiare così tanto nel godersi quei piaceri da non preoccuparsi di casa sua.
A parte lei la residenza era piena di inservienti della famiglia Faulen. Ryan, il maggiordomo dai capelli grigi, godeva dello status più elevato, e oltre a lui c’erano molte donne di cucina, cameriere, serve, apprendisti cavalieri e simili.
Le terre feudali di famiglia erano sconfinate. Comprendevano una fattoria indipendente, un mulino, stalle, un laboratorio, una stazione di estrazione dell’olio vegetale e altre strutture. C’erano anche dei lotti di terra coltivabile fertile che tenevano impegnati dei fattori, uomini e donne insieme.
Il maniero nella sua interezza poteva provvedere grandi quantità di farina, aceto, vino e cose simili, nonché strumenti agricoli in acciaio in quantità minori. Anche se avessero mai chiuso le porte al mondo esterno sarebbero stati autosufficienti per molto tempo.
Leylin la considerava la situazione economica tipica di una villa feudale.
A causa di una storia non troppo duratura, non godevano ancora delle risorse finanziarie e fisiche per potersi costruire un castello – il che, a conti fatti, richiedeva il consumo di enormi quantità di pietra e cibo, nonché l’assistenza di sacerdoti ed esseri straordinari. Spesso nemmeno le famiglie nobili dalle antiche radici potevano finanziarsi un castello.
Naturalmente, a costruzione completata, sarebbe stato l’orgoglio e il simbolo della famiglia.
Le capacità difensive dei castelli nobiliari del Mondo degli Dei erano di prima qualità: erano protetti da formazioni magiche, e nemmeno truppe militari sarebbero state in grado di abbatterli in poco tempo.
Interagendo nei circoli nobiliari, non possedere un proprio castello faceva sentire le persone inferiori agli altri di più di una spanna.
[su_service title=”Secondo anniversario WMW” icon=”icon: comments-o” icon_color=”#000000″ size=”16″] Esattamente due anni fa pubblicavo il primo capitolo di Warlock of the Magus World.
Esattamente un anno fa pubblicavo l’annuncio del primo quizzone per l’anniversario.
Nel primo anno abbiamo fatto 257 capitoli, e nell’annuncio vi ho promesso che le cose sarebbero migliorate… Beh, siamo arrivati al

CERCASI TRADUTTORI E VOLONTARI CHE ABBIANO VOGLIA DI AIUTARE A CARICARE I CAPITOLI

Commento

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Options

not work with dark mode
Reset