CERCASI TRADUTTORI E VOLONTARI CHE ABBIANO VOGLIA DI AIUTARE A CARICARE I CAPITOLI
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Capitolo 979

– Benedizione

Sono stati gli orchi a dare il via alla guerra, e come non bastasse hanno commesso in seguito un gran numero di atrocità. Gli elfi e gli dei halfling non gli avrebbero mai dato il proprio sostegno. Erano dell’opinione che gli orchi fossero esseri spietati, e maturarono il desiderio di imprigionarli.

Questo mise gli dei orchi in una situazione difficile. Se non si fossero fermati, avrebbero finito per trovare i loro alleati negli abissi o addirittura all’inferno.

Fu questo il motivo per cui gli dei orchi si diedero tanto da fare nella ricerca di nuovo sangue, soprattutto per quanto riguardava la tribù Nerosangue della Foresta Lunare, e il Dio della Caccia Malar. Orchi e creature mannare non erano poi così diverse, al contrario sembravano piuttosto simili.

Oltretutto, la vera forma di Malar era quella di un enorme mostro scimmiesco, perciò vi era un’alta probabilità che si unisse a loro. In una situazione di difficoltà come quella, gli dei orchi si sarebbero rivelati impietosi nell’inseguire una tale opportunità.

La decisione venuta dall’alto, garantiva che l’impero degli orchi avrebbe cercato di essere gentile con la Tribù dei Nerosangue. Al massimo, avrebbero fatto un po’ di baccano nella foresta oscura, con i territori ora di proprietà degli orchi, non sarebbe stato un grosso problema concedere loro quella terra.

Nonostante la maggioranza degli orchi, a nord vi era ancora un numero sorprendente di umani. Dopotutto, soltanto la razza umana poteva competere con loro in termini di velocità di riproduzione. Gli effetti dati dai molti anni di regime umano, non erano così facili da estirpare.

In realtà, nonostante lo stabilimento di un impero degli orchi, molte delle zone non erano ancora sotto il loro controllo. Vi era ancora qualche truppa nascosta in qualche remoto angolo del nord, e la cosa urtava parecchio i nervi di Saladin.

Grazie a tutti quei conflitti razziali, le truppe ribelli ricevettero il sostegno di diverse organizzazioni, sia pubblicamente che nell’ombra. Vinsero un paio di battaglie e liberarono alcune città, lasciando le truppe degli orchi sommerse di lavoro.

“Anche se a nord c’è una rivolta in atto da parte degli umani, questa è una guerriglia, e non ci sono né capi ne bandiere. Questo fa di Alustriel la chiave…”

Alla fine Leylin capì il motivo per cui la chiesa della giustizia avrebbe avviato un piano per rivendicare il regno. Qualche tempo prima, la forza dell’impero degli orchi era unita e difficile da gestire. Ma ora le cose erano diverse, vi era una gran differenza tra il prendere il controllo della terra e l’occuparla in toto.

Ora, erano sparsi per tutto il nord, cosa che causò un diradamento dell’esercito degli orchi. Non c’era da meravigliarsi, se la banda di guerriglieri era la sola a poter ottenere vittoria così facilmente.

Decine d’anni più tardi, la gente del nord avrebbe potuto cedere al governo degli orchi, dimenticandosi completamente di Alustriel. Dopotutto, la capacità di adattamento degli umani era alquanto sorprendente.

Nel vedere tutto ciò, Leylin non potè far altro che scuotere la testa.

‘Tsk tsk…anche se è una buona opportunità, sarà difficile riappropriarsi completamente del regno.’ Sulla base delle sue deduzioni, la capacità di Alustriel di stabilire alcune basi per andare contro l’impero degli orchi, era già piuttosto notevole.

“La chiesa della giustizia recluterà esseri leggendari, e non solo per affrontare Saladin ma anche gli avatar degli dei orchi…”

Gli occhi di Leylin luccicavano, esaminando velocemente i pro e i contro.

“Le informazioni sono ancora troppo scarse, la sola cosa che posso fare è quella di collaborare con loro dopo aver incontrato Rafiniya e le altre Leggende…”

Leylin si massaggiò le tempie, riflettendo sul piano d’azione da seguire, una volta lasciata la camera.

“Maestro…”

Accanto alla porta, due graziose domestiche lo stavano aspettando ormai da un pò, e subito si inginocchiarono dinanzi a lui.

Leylin sentiva su di loro l’odore di un Diavolo del Piacere purosangue. Tuttavia, i loro occhi era colmi di venerazione e rispetto nei suoi confronti.

Dopotutto, l’essenza dell’anima di Leylin era praticamente uguale a quella di un diavolo arciduca.

Tutti i diavoli che percepivano la sua forza oscura e astrusa, avrebbero fatto tutto il possibile per avvicinarglisi. Era da sempre il loro istinto, impresso profondamente nei loro geni.

“Hm, ottimo!”

Non aveva di certo intenzione di diventare un santo, perciò mise le braccia attorno alle belle diavole, le quali sembravano sorelle, ed entrò in camera…

Il giorno seguente, rimossa l’altra sua personalità e riacquistato il suo aspetto da mago, Leylin si addentrò nelle zone più esterne della chiesa della giustizia di Yorkshire.

“Sono qui per vedere Rafiniya. Questo è il lasciapassare che mi ha dato.”

Leylin gli passò un emblema, d’oro da un lato. Sulla base simile ad uno scudo, vi erano due spade incrociate e l’immagine di una rosa.

“Aspettate un momento. Porterò il vostro messaggio!”

La guardia della chiesa sgranò gli occhi. L’aura di Leylin lo fece subito sentire come fosse dinanzi ad un qualcuno di importante, simile ad un re. Indossava abiti da mago, e il potere che lo contraddistingueva era scioccante. Così, si presentò con garbo.

La guardia fu di ritorno quanto prima, questa volta però, si inchinò così tanto che il suo naso quasi toccò terra. “Benvenuto, onorevole Mago Leylin! La Paladina Rafiniya non è qui al momento, ma l’abbiamo già informata. Sarà presto di ritorno…le nostre più sentite scuse. Vi prego, riposatevi un po’ alla chiesa…”

La guardia tremava di paura. Quella era una leggenda! La massima espressione della forza del continente, nonché un mago leggendario!

La fama di Leylin, quale più giovane leggenda e quella che era diventata la via più difficile di un mago, si era ormai da tempo diffusa nel continente. Tuttavia, ve n’erano pochi che l’avevano conosciuto davvero.

“Certo. Fatemi strada.”

Leylin entrò insieme alla guardia, e varcata la porta alcune persone vi si precipitarono frettolosamente dinanzi, per ricevere palesemente un saluto.

“Oh, Leylin, amico mio! Finalmente ci incontriamo…”

Accanto al vescovo del Dio della Giustizia, in abiti bianchi, Leylin notò la presenza di un altro nobile. Il sorprendente ricordo che ne affiorò, lo fece rabbrividire per un istante, poi fece un bel sorriso e proseguì.

“Marchese Lancet! Da quanto tempo…”

Il nobile presentatosi con il vescovo all’incontro con Leylin, era Lancet, colui che deteneva il potere nello Yorkshire, e colui che aveva scisso i territori di alcune sfortunate famiglie nobili.

“Questa mattina, dopo aver ascoltato il bellissimo canto delle allodole, ho percepito che sarebbe accaduto qualcosa di bello. Non mi aspettavo che sarebbe stato il vostro arrivo…”

Lancet aveva un sorriso sincero sul viso. Ricordava vividamente quel bambino il quale aveva ottenuto la posizione di visconte, durante il banchetto tenutosi per la divisione delle terre al nord. Tiff, che stava aiutando, sembrava fare qualcosa di strano, ma non era importante!

Ora Leylin era una leggenda! Era impossibile sbagliare nel voler migliorare il loro rapporto. In realtà, il Marchese Lancet si stava pentendo di non aver dato a Leylin di più.

“Ma…chi avrebbe mai immaginato che in un paio d’anni saresti diventato una leggenda?”

Lancet osservò il giovane viso di Leylin, scacciando con difficoltà la profonda gelosia del suo cuore, in seguito sorrise boriosamente.

“Anche…questo è un vescovo del Dio della Giustizia, lo studioso Benedict, che è anche mio amico…”

“La mia profonda riconoscenza per la determinazione del Sire nell’offrire sé stesso nel nome della rettitudine…i profughi che soffrono al nord non dimenticheranno mai il vostro contributo…”

La voce di Benedict era dolce e decisa, vi era un luccichio nei suoi occhi, tipico di coloro che erano disposti a morire per la propria causa.

Leylin non aveva dubbi, se avesse detto a Benedict che la sua morte avrebbe salvato le vite di tutti i cittadini del nord, si sarebbe ucciso senza la benché minima esitazione.

Era un peccato che le persone più determinate fossero anche le più problematiche…

“Sono qui solo perché l’avevo promesso a Rafiniya. Quando avrò concluso, sarò libero…”

Leylin non volle essere negligente e rispose, facendo raggelare l’aria in un solo istante.

“Uh…haha…Qualunque cosa sia, la sola presenza del Sire Leylin è già abbastanza…dev’essere stato faticoso arrivare fin qui. Vi prego riposate, potrete incontrare gli altri compagni questa sera…”

La mente di Lancet si mosse rapidamente, e allontanò rapidamente il clima d’imbarazzo creatosi.

“Sebbene sia il più giovane leggendario, è già stato corroso dalla sua fama e dal suo potere?!”

Dopo che Leylin se ne andò, gli occhi di Benedict brillarono di un forte rancore, le leggende del continente erano tutte uguali. Desideravano solo potere e divertimento, e non facevano mai quello che era giusto.

Ve n’erano pochi desiderosi di sacrificarsi in nome della giustizia, e sembrava essere così anche per i più giovani.

“Ma certo! Ha faticato per diventare un leggendario e ha raggiunto la massima espressione del continente. Vi sono innumerevoli cose di cui può godere, perché dovrebbe farsi uccidere per il vostro bene?”

Lancet ridacchiò tra sé mantenedo però il sorriso che aveva sul viso “Sire Leylin deve ancora fare i conti con quello che sta succedendo. Sono sicuro che col tempo, cambierà idea…”

“Sigh…Lo spero! I profughi del nord non possono aspettare a lungo…”

Il vescovo Benedict sospirò, sembrava stesse piangendo per lo stato dell’universo.

“I paladini e i preti del Dio della Giustizia sono tutti matti…”

Anche se mentalmente preparato, Leylin era rimasto seriamente spaventato dal suo candore. Se il vescovo era fatto così, figurarsi i chierici. Non erano di certo i tipi di persone che piacevano a lui.

“Solo una chiesa con un tale clima di zelo avrebbe potuto attirato l’attenzione di Rafiniya, facendola sentire a casa…”

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Capitolo regolare della domenica: 7/8

Trad: XiaoLing

Edit: UncleFatty

Spoiler 8:

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