CERCASI TRADUTTORI E VOLONTARI CHE ABBIANO VOGLIA DI AIUTARE A CARICARE I CAPITOLI
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Capitolo 1013

– Richiesta di udienza

Porto Pado.

Dopo aver consegnato una richiesta e aver superato un esame rigoroso, Xena e il suo popolo erano stati finalmente ammessi nel porto ufficiale. Vennero dati loro alloggi in quello che sembrava essere un edificio improvvisato.

Sebbene avessero usato mattoni di legno e pietra, Xena poteva ancora vedere il lavoro scadente dei nativi. Rispetto alle vicine capanne di erba, tuttavia, quell’edificio sembrava di un livello superiore.

‘Un porto che è in costruzione?’ Xena si ricordò del mercato che aveva appena visto. Non poteva nemmeno paragonarsi alla strada commerciale di una piccola città, al massimo all’insieme di bancarelle. Gli oggetti venivano venduti solo in vasi di argilla e il commercio prevedeva il baratto, senza alcuna valuta di base. Dal suo punto di vista, era una blasfemia nei confronti della sua divinità!

“Questi dannati nativi. Sono pigri e sporchi!” Alcuni assistenti si lamentarono, ma Xena non la pensava allo stesso modo. Anche se erano stati in contatto solo per poco tempo, aveva visto quanto fosse energica l’Isola Debanks.

‘Dea! Sebbene questi nativi siano semplici e deboli, tutti i loro gioielli sono fatti d’oro… Se questa industria può essere sviluppata…’ Cogliere l’opportunità di fare più oro era naturale per i sacerdoti della Dea della Ricchezza.

‘Non ho mai pensato che questa spedizione avrebbe avuto un raccolto così grande. Tuttavia, le correnti oceaniche in questa regione marina sono troppo pericolose…’ Xena si accigliò.

La cena era un riso condito con prodotti nativi. Usavano foglie di banana come piatti e la spezia era sorprendente. Dopo aver gustato la sontuosa cena, Xena convocò un ladro di alto rango nella sua stanza.

Una luce dorata riempì la stanza. Anche se Xena non credeva che i nativi potessero essere così potenti, era ancora molto cauta.

“Che succede? Hai fatto qualche scoperta?” Xena guardò la figura alta e snella davanti a lei, che sembrava voler scomparire nell’ombra.

“Come avremmo potuto ottenere tante informazioni in un solo giorno? Fortunatamente, grazie alle benedizioni della nostra dea, i nativi non sembravano sapere come mantenere i segreti. Siamo riusciti a ottenere alcune notizie attraverso le loro leggende e canzoni…” La voce del ladro era rauca, come se fosse un’aquila calva.

“Parla.” Si accigliò.

“In primo luogo… Questo posto era chiamato l’Impero Sakartes, ma una guerra scoppiò di recente. Gli esseri devoti dalla pelle chiara vennero dall’Occidente e li sconfissero, distruggendo il loro impero. Questa è la direzione della terraferma…”

“C’è qualcosa di ancor più sorprendente. Sembravano esserci pochissimi di quegli ‘esseri divini dalla pelle chiara’, che contano meno di ventimila in totale!” annunciò il ladro.

“Ventimila?” Xena venne quasi da ridere e da piangere allo stesso tempo. “Ma solo le Tigri Scarlatte hanno quel numero di persone… Un impero conquistato da ventimila persone… Haha…”

Sembrava molto soddisfatta, al pensiero che l’Impero Sakartes fosse solo una grande tribù nativa.

“Se conoscessi la vera forza dell’impero nativo, non rideresti di sicuro.” Il ladro la interruppe freddamente.

“Qual è la loro popolazione?” Dopo aver sentito il tono serio della sua voce, Xena reagì in modo appropriato.

“Sulla base di quello che hanno detto, ci vorrebbero cinquanta tramonti per attravarsare l’intero territorio dell’impero. Ogni città ha numerose tribù all’interno e l’impero era anche protetto dal Dio Sole che governava tutto, Akaban!”

Il ladro ora assunse un atteggiamento solenne. “Una stima prudente pone la popolazione dell’impero tra cinquecentomila e un milione. I loro confini esterni erano estesi quanto quelli di un regno ed erano protetti da un falso dio!”

“Essere in grado di sconfiggere un impero così potente con meno di ventimila pirati… Oh, bontà! Sarebbe difficile farlo anche se fossero cinquecentomila maiali…” esclamò Xena, scioccata.

“Esattamente! Ma quello che sto per dire è la chiave.” Il ladro ora sembrava leggermente emozionato, tremante di paura: “Ricordi l’acqua santa con la quale siamo stati benedetti, quando siamo arrivati sulla terraferma?”

“Era solo acqua con qualche tipo di pozione. Non era acqua santa!” specificò Xena. Era molto attenta alle questioni di religione. Non avrebbe mai ammesso di essere stata benedetta da un altro dio, a meno che non fosse sicura di voler tradire Waukeen.

“Va bene… Quella pozione…” Il ladro si rese subito conto di aver sbagliato a parlare e immediatamente si corresse.

“Sembrava esserci un’enorme piaga all’inizio della guerra. Grandi gruppi di nativi morirono e il Serpente Alato discese improvvisamente, avendo le capacità di guarirli. Diedero ai nativi l’acqua santa…”

“Il Serpente Alato?” Xena pensò rapidamente agli ordini divini della Dea della Ricchezza, infatti le fu chiesto di proteggere la Chiesa del Serpente Gigante.

“Sì. L’‘acqua santa’ ha straordinarie capacità di guarigione ed è stata eccezionalmente efficace contro la peste. Questi esseri dalla pelle chiara erano visti come eroi, inviati dai cieli per salvarli, e ora sono sostenuti su larga scala. In questo modo hanno sconfitto l’originale Impero Sakartes…”

“Quindi è così…” Xena guardò in basso, chiaramente immersa nei suoi pensieri. Poi si rivolse al ladro, seria: “Pensi… Pensi che quella piaga abbia qualcosa a che fare con la Signora della Piaga?”

“Non dovrebbe. Ho combattuto i sacerdoti della sua chiesa. Sebbene può diffondere malattie, non dovrebbe essere così contagiosa… Inoltre, i suoi sacerdoti sanno solo come uccidere gli altri e non salvarli…” Il ladro mormorò bruscamente in risposta.

“Bene allora… Raccogli più informazioni, in particolare legate alla Chiesa del Serpente Gigante…” Xena emise un lungo sospiro e mandò via il ladro, fissando la lampada a olio sul tavolo, mentre borbottava risolutamente.

“Le Tigri Scarlatte, il leggendario mago della famiglia Faulen e il Serpente Alato capace di guarire la malattia… Qual è il rapporto tra questi tre?” All’inizio, aveva pensato che fosse solo uno scherzo da parte di Leylin. Tuttavia, a quanto pare, sembrava impossibile.

“Padrona. Per favore, dammi un’indicazione!” Xena strinse la santa sommità sul palmo della mano e cominciò a pregare devotamente. Una luce dorata avvolse l’intera stanza, facendola sembrare nebbiosa.

……

“Quindi è la Dea della Ricchezza… Ho avuto il maggior numero di contatti con loro. Porto Venere ha la Chiesa di Waukeen, quindi è naturale che abbiano registrato la mia aura…” Leylin non fu poi così sorpreso. Dopotutto, era necessario che l’isola Debanks interagisse con il mondo esterno.

L’Isola Debanks aveva troppo lavoro da fare e il commercio avrebbe aiutato a recuperare la sua vitalità. Era molto meglio che fossero scoperti da Waukeen che da Helm. Dopotutto, la dea era neutrale nello schieramento.

Con le abbondanti risorse dell’Isola Debanks e l’Impero Faulen nel suo complesso, con così tanti consumatori, Leylin non aveva dubbi che i preti d’oro sarebbero stati molto attratti a essa. Tuttavia, non valeva la pena per Xena rischiare la vita.

L’unica cosa che poteva spronare un vescovo d’oro era la Dea della Ricchezza, Waukeen!

“Indipendentemente da quel che ci si aspettava, l’Isola Debanks poteva sicuramente sostenersi da sola. Non c’è bisogno di temere alcun blocco o minaccia… Ovviamente, se potessimo essere allettati e ottenere supporto dalla rete commerciale sulla terraferma, sarebbe un gran vantaggio…”

Leylin mosse le braccia. “Inviate l’ordine. Riceveteli con la massima cortesia possibile e inviate loro utensili d’oro e imbottiti di corniola. Coprite i pavimenti con il vello e accogliete la Sacerdotessa nel mio palazzo…”

Leylin non era solo il comandante di un nuovo impero. Era anche il suo dio padrone, quindi i suoi ordini furono eseguiti senza alcuna esitazione. Xena e il suo popolo ottennero grandi quantità di doni dai nativi e sembrarono essere abbagliati dalla loro ricchezza. Fecero più fermate lungo la strada, prima di raggiungere la Città di Faulen, che era in fase di ricostruzione.

Era stata la capitale dell’Impero Sakartes. Le strade e le case erano già molto spaziose e ora furono ulteriormente ampliate. Le larghe strade avrebbero permesso anche a una dozzina di cavalli di camminare fianco a fianco e correre veloci.

“La pianificazione di questa città imperiale… L’ambizione del conquistatore è molto ovvia…” Xena menzionò Leylin indirettamente. Agli occhi dei nativi, egli rappresentava il sangue e il massacro, ma lei vedeva qualcosa in più. A causa della scarsa capacità di comprensione da parte dei nativi e del divario comunicativo, non aveva ancora idea di chi fosse. Tuttavia, era sicura che fosse estremamente coraggioso, con grande forza e forse più furbizia di un diavolo.

L’enorme disparità e impotenza che sentì fecero sospirare profondamente Xena. Se non fosse stato per la luce della dea che la sosteneva, sarebbe da tempo fuggita dall’Isola Debanks.

“Le informazioni sulla Chiesa del Serpente Gigante sono molto vaghe, ma i preti hanno sicuramente degli incantesimi divini. La persona dietro la Chiesa del Serpente Gigante dovrebbe essere perlomeno un falso dio…” Qualsiasi cosa avesse a che fare con gli dei sarebbe stata fonte di guai.

“Eccoci! Questo è il palazzo del nostro imperatore. Solo tu hai il permesso di entrare!” Un’élite di cacciatori di diavoli bloccarono il resto degli emissari allo splendido ingresso dorato del palazzo.

Essendo le guardie del corpo che proteggevano Leylin, quegli indigeni erano decisamente leali. La loro forza era anche di prim’ordine e potevano persino essere considerati eroi. La loro potenza suscitò grande paura nel cuore di Xina.

Trad: MasseChan

Edit: myriam

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