– Rapimento
“Alilux, Spettro della Giara, guardiano del clan delle sirene, profeta Kalle…” Gli occhi della Dama Sibilante nascondevano una traccia di tristezza, “Avresti dovuto scegliere me fin dall’inizio…”
Camminò dritta verso l’antico castello ma la sopita guardia non la notò nemmeno. Essendo già familiare con tutto all’interno del castello, continuò per la sua strada fino a giungere alle segrete. Arrivò infine di fronte ad un muro.
I blocchi di pietra sporchi e giallognoli erano ricoperti da chiazze di marchi della storia. Un oggetto simile ad un vaso a doppio manico era stato inciso lì da qualcuno dalle semplici capacità.
“Nel nome della Serpe Onnipossente…” La Dama Sibilante si morse un labbro, lasciando apparire una traccia di sangue che perforò il muro. L’intero muro sembrò collassare, rivelando un passaggio nero pece.
Alla fine, arrivò ad un semplice altare. Vide dei frammenti di ceramica, che irradiavano l’atmosfera con un orrore pungente e un’alta concentrazione di risentimento. Il suo rancore si era materializzato anche dopo migliaia di anni.
“Spettro della Giara, quindi è questo ciò che ne rimane del tuo corpo?” La Dama Sibilante raccolse un coccio del vaso, delle tracce di motivi scuri vagavano per la superficie mentre sibilavano. Sembrava che migliaia di serpenti si strisciassero addosso l’un l’altro.
Avendo ottenuto ciò che voleva, la Dama Sibilante se ne andò velocemente. Il passaggio fu poi trovato da un custode e divenne una popolare località turistica.
……
Un altro splendente e bel giorno sorse sulla Città delle Migliaia di Orsi.
“Ah…” Xavier si stiracchiò pigramente e si sedette sul letto.
“Oh diamine, non sono riuscito a prendere la patente di nuovo. Devo ancora chiedere dei soldi ai miei a quest’età… Non dovrei sbrigarmi e cercarmi un lavoro da fare?” Si massaggiò le tempie preoccupato mentre si vestiva.
L’università imperiale era costosa da frequentare, e le famiglie normali non potevano permettersela. Xavier era sempre stato molto orgoglioso nella sua vita e non voleva usare i soldi dei suoi genitori anche durante l’età adulta.
‘Lavori stancanti come il cameriere non hanno dei gran salari. Dovrei fare la guardia del corpo invece! Il mio fisico è di buona costituzione grazie al Pugno Velenifero, e mi dà una buona abilità in attacco. Potrei guadagnare anche più di diecimila Sere al mese…’ La sua fiducia in sé stesso era anche amplificata dal suo robusto corpo e la forza di volontà imparata nelle arti marziali.
Alcuni minuti dopo, si diresse in salotto con lo spazzolino in bocca. Vide uova fritte, pane e latte sul tavolo, con una nota sotto il piatto.
“Jill è già andata a scuola?” La scena di una piccola bambina che gli cucinava la colazione su uno sgabello apparì nella sua mente, e un sorriso fiorì sul volto di Xavier. Si lavò la faccia e si sciacquò la bocca, si sedette a mangiare la colazione e accese la televisione.
Lo schermo fluttuava a mezz’aria, trasmetteva la chiara e sicura voce di una presentatrice, “Benvenuti al telegiornale mattutino. Cominciamo con l’economia. Qualche giorno fa, la Imperial Corporation ha dichiarato che…”
Improvvisamente l’espressione della presentatrice cambiò.
“Ultime notizie! La Scuola Primaria del Fiore Aureo della Città delle Migliaia di Orsi è stata attaccata da una squadra ignota questa mattina. Le vittime sono al momento sconosciute, e la polizia e i pompieri sono corsi sulla scena. Cinque diverse organizzazioni si sarebbero prese la responsabilità per questo attacco al momento…”
Una scena carica di esplosioni apparì dietro la presentatrice, mostrando una scuola elementare. La polizia aveva circondato il perimetro con un nastro d’avvertenza, e ovattati pianti si potevano sentire da lì.
*Bang!* L’espressione di Xavier divenne spenta, la tazza di latte tra le sue mani si frantumò al suolo.
‘È la scuola di Jill!’ Corse immediatamente fuori, tirando la porta verso di sé con una tale forza che si aprì un buco grande quanto un pugno dove una volta c’era la maniglia.
“Mm, è già cominciato?” Nella porta accanto a Xavier, Leylin uscì a sua volta dalla sua abitazione. Vide Xavier precipitarsi alla Scuola Primaria del Fiore Aureo col sangue che gli ribolliva, mentre lui camminava tranquillo con la sua colazione in mano.
‘Jill! Jill! Devi stare bene!’ Xavier guardò verso l’orizzonte distante. Poteva già vedere il denso fumo nero sopra l’edificio scolastico, un segno abbastanza ovvio. Le sirene si potevano già sentire a quella distanza.
Più si avvicinava, più il traffico aumentava. Sembrava esserci una lunga fila di treni Maglev sui binari, con numerosi vigli urbani che provavano a mantenere l’ordine.
“Diamine!” Xavier sbattè ferocemente la portiera del suo taxi e fuggì. In un baleno, era scomparso alla fine della via, lasciando noncurante i soldi sul sedile. La bocca dell’autista si spalancò come se avesse visto un fantasma.
Con la sua agilità e la vicinanza con la scuola primaria in quel momento, Xavier fu in grado di raggiungere facilmente l’edificio.
“Fermo! Cosa stai facendo?” Un poliziotto armato lo bloccò prima che potesse avvicinarsi, esaminandolo da vicino.
“Sono… sono il fratello di una bambina qui, il suo nome è Jill. Come sta?!” Chiese Xavier con un tono di voce inquieto.
“I ladri hanno preso degli ostaggi, stiamo lavorando per soccorrerli,” Lo sguardo del poliziotto si trasformò in uno sguardo pietoso, “Ti prometto che faremo assolutamente del nostro meglio per salvarli. Ora, per cortesia, vai lì per registrarti e aspetta…”
Indicò uno spazio una volta vuoto in cui ora un gruppo di genitori si era radunato. Molte delle madri stavano piangendo.
“Diamine… Fatemi andare dentro!” Il volto di Xavier diventò rosso dall’ira.
“Scusa ma è impossibile!” L’espressione del poliziotto cambiò, “Non renderci le cose più difficili…”
Vedendo la pistola, Xavier roteo gli occhi, “Va bene, me vado. Ora me ne sto andando…” Mentre si allontanava e faceva il giro della scuola, arrivò ad una parete esterna e chiusa. C’erano dei poliziotti anche lì, ma non era un’area tanto sorvegliata tanto quella precedente
“Okay, ora!” Xavier inalò profondamente ed emise il sibilo del serpente, improvvisamente diventando un’ombra e corse in quella direzione.
“Fermo dove sei!” “Sparate!”
Si poteva sentire una cacofonia di voci, insieme a pericolosi colpi di pistola. Comunque, Xavier aveva dimostrato un potere straordinario lì, piegandosi come una S come un serpente per schivare i proiettili. Riuscì a scavalcare il muro ed entrare nel campus, mentre grida esasperanti risuonavano dietro di lui.
“Jill! Jill!” Xavier era davvero nel panico ma i suoi pensieri erano spaventosamente calmi. Cominciò a dirigersi in fretta verso la classe di Jill.
Quello che una volta era un luogo allegro, era ora diventato un inferno. I cadaveri di molti insegnanti e studenti sporcavano il corridoio, il sangue rosso e fresco era una vista davvero spiacevole.
“È impossibile che Jill sia morta qui…” Xavier prese coraggio per andare avanti, incamminandosi in silenzio verso la classe di Jill.
I ladri evidentemente avevano stabilito lì la loro base, riuniti insieme. Il loro aspetto era comunque molto strano per dei ladri. Avevano impermeabili neri e occhiali da sole.
‘Non sembrano ladri…’ Un pensiero fugace gli attraversò la mente. In ogni caso, arrivato a questo punto, non aveva più possibilità di tirarsi indietro. Dopo aver visto quelle figure riunite lì e le loro armi, cominciò a sentirsi leggermente in ansia.
‘Giusto, i condotti d’aria… se riuscissi a bloccare le mie vibrazioni vitali, potrei nascondermi.’ Gli occhi di Xavier tornarono a brillare. Aveva usato prima il Pugno Velenifero per controllare tutti i suoi muscoli e perfino la sua pressione sanguigna. Sotto quella misteriosa forza, il suo sangue si fece sempre più freddo. Le sue vibrazioni vitali diventarono sempre più deboli, fino a sembrare simili a quelle di un sasso sul terreno.
*Bang!* Aprì con un calcio un condotto di ventilazione, e Xavier cominciò ad girare per la scuola.
“Perché dobbiamo comportarci come ladri, boss? Non possiamo essere più diretti?” Nessuno era allamato dalla presenza invisibile di Xavier, quindi cominciarono a parlare come se niente fosse.
“È colpa del sindaco, ha detto che altrimenti avrebbe avuto una cattiva influenza. Beh, l’incarico andrà comunque a qualcun altro, è questo il prezzo da pagare per aver provocato le Forze Speciali…”
‘La Divisione delle Forze Speciali dell’impero?’ Il cuore di Xavier si gelò. Sentiva di aver interferito con degli affari che si sarebbero rivelati distruttivi.
“Ah…” In quel momento il suono di una bambina in lacrime, allarmata, si propagò nelle circostanze. Gli occhi di Xavier si spalancarono in risposta, ‘È la voce di Jill!’
Arrivò da dove proveniva la voce alla velocità della luce. Guardando dall’apertura del bocchettone, i suoi occhi stavano per saltargli fuori dalle orbite dalla scena a cui aveva appena assistito. Nella classe, il corpo di un insegnante giaceva mollemente sulla cattedra. Molte bambine erano rannicchiate sul pavimento, piangenti, mentre un uomo grande e grosso stava trascinando Jill.
“Che fastidio!” Pizzicò un nervo dietro alla testa di Jill, che la fece immediatamente svenire.
“Lascia in pace mia sorella!” Alla vista di quella scena, Xavier non riuscì più a contenersi. Così, con balzo, scese dal condotto di ventilazione.
“Oh, ce n’è rimasto ancora uno?” L’uomo con la giacca a vento guardò Xavier e poi allo strumento nero che aveva tra le mani, “È un peccato che tu sia troppo vecchio, sarebbe inutile farti il lavaggio del cervello…”
“Lascia andare mia sorella!” Ruggì Xavier, mentre caricava contro l’uomo. D’un tratto, fu bloccato da un ragazzo dagli occhi appuntiti e dal viso pallido.
Il suo trucco era steso sul suo volto in strati pesanti, e si passava la lingua sulle labbra colorate vivacemente, “Lascialo a me, sembra essere interessante,” Disse con un’espressione maliziosa.
Un orologio da polso di Raffica di Tenebre lampeggiò, e un muro di oscurità bloccò i movimenti di Xavier.
“Va bene, ma fai attenzione al tempo,” Annuì l’uomo di mezz’età. Si caricò Jill e altre due bambine in spalla e se ne andò.
“Maledetto, MALEDETTO!” L’espressione di Xavier si colorò di rosso scuro. Il suo bracciò si rilassò, e come un serpente dai canini appuntiti, mandò il muro in frantumi.
“Oh, un praticante di arti marziali? Mi piace!” Occhio Appuntito sembrò illuminarsi, “So dall’esperienza che la spazzatura come te dura un po’ più a lungo, quindi non deludermi…
“Non pensare nemmeno di resistere incessantemente. Ho già sorpassato la meccanica di grado più alto e posso direttamente connettermi al Tessuto Oscuro. Le tue arti marziali sono uno scherzo in confronto ai miei incantesimi di più alto rango.”
“Sss…” Un’ombra nera apparve all’improvviso. Xavier riapparì di fronte ad Occhio Appuntito, conficcando le sue dita direttamente nella sua gola.