CERCASI TRADUTTORI E VOLONTARI CHE ABBIANO VOGLIA DI AIUTARE A CARICARE I CAPITOLI
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Capitolo 1094

– La villa

“È meglio se ne riparliamo dopo essere andati via da qui. È una storia alquanto bizzarra, persino voi farete fatica a crederci…” Crowley si toccò la fronte e rise amaramente, “Ah, un’altra cosa… sto lavorando per una signora un po’… arrogante. Quando la incontrerete ricordatevi di non… lasciate stare, non serve nemmeno che ve lo dica.”

“Crowley!” Xavier gli corse incontro, “Io… io…”

Le parole gli morirono in gola. Non riuscì a finire la frase e diventò tutto rosso per l’imbarazzo.

“Ho salvato tua madre e tuo padre. Ma…” la sua espressione si rabbuiò, “Non sono riuscito a trovare Jill… Mi dispiace…”

“Basta così… di queste cose possiamo parlarne dopo. Andiamocene via da qui.” Bobbi si mise in contatto con Genius e poi urlò a tutti loro, “le Guardie Imperiali ci saranno addosso tra cinque minuti. Forza, muovetevi! Dobbiamo scappare!”

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Capitale imperiale Kerallen, dentro il palazzo.

“Questa è la registrazione dell’attacco all’Istituto di Ricerca della Montagna Argentata,” disse Ling riportando al padre quello che era accaduto e proiettando l’immagine di Crowley circondato dalle ombre.

Quell’uomo aggraziato dai capelli brizzolati era Aragon, il maestro dell’Impero delle Ombre, e in quel momento era pieno di serenità. Il completo fallimento dell’esercito imperiale e le ingenti perdite subite dalle Forze Speciali non erano problemi di grande importanza per lui.

“Di questi affari se ne possono occupare benissimo la guarnigione e la milizia. Ora come ora ti devi concentrare solamente sul progetto. Chiaro?” le sue parole erano quasi un rimprovero.

“Chiaro”, confermò Ling, e si apprestò ad andare avanti con i comunicati, “Ho trovato un altro corpo che potrebbe andare bene per il progetto.”

“Oh? Voglio vederlo! Portalo subito qui!” il fervore nella voce dell’imperatore la spaventò, facendola trasalire.

“Ho ordinato alle Forze Speciali di portarla qui. Una serie di esperimenti ha rivelato che la sua anima è estremamente pura, può sopportare senza problemi gli effetti del vettore oculare e del convertitore.”

Ling proiettò l’immagine di una giovane ragazza, raggomitolata dentro un’incubatrice. Aveva gli occhi chiusi e si potevano ancora vedere le tracce delle lacrime sulle sue guance. Era la sorella di Xavier… Jill!

“Molto bene… Haha… Hai fatto un buon lavoro…” disse l’imperatore osservando i dati e i risultati dei test, senza preoccuparsi di chiedere da dove venisse quella ragazza, senza chiedersi quanto stesse soffrendo in quel momento. I suoi occhi brillavano di gioia.

“È la dodicesima, con lei le fondamenta del progetto per l’Albero della Vita sono complete. Sei stata brava Ling, non a caso sei la figlia a me più cara.”

L’imperatore voleva dominare la coscienza dell’essere straordinario che si sarebbe creato con l’Albero della Vita e ottenere il potere necessario per sconfiggere il dominio della Signora della Notte. Era un sogno difficilissimo da realizzare, anche perché le menti di tutti quegli esseri umani avrebbero dato vita ad un tripudio di emozioni contrastanti e complesse. Da solo, non sarebbe mai riuscito a sostenere tutto quel potere.

Per assorbire quella significativa quantità di follia e di malvagità e rendere il procedimento più semplice servivano alcuni nodi di trasferimento. La ricerca aveva dimostrato che il vettore di purificazione dell’anima necessitava di dodici giovani donne, le cui anime fossero pure tanto quanto quelle degli infanti. L’impero avrebbe potuto utilizzare la loro forza per purificare tutta quella malvagità.

Ad Aragon non interessava cosa sarebbe successo poi a quelle ragazze. Forse loro anime sarebbero uscite a sopportare quella tremenda pressione, o forse sarebbero del tutto svanite sotto quel peso. In fin dei conti, quelle ragazze dovevano solamente essere grate di potersi sacrificare per una causa così importante.

Gli ci volle un po’ per calmare il suo stato di eccitazione, e la prima frase he pronunciò scioccò tutti i presenti, “Trovate il modo di farlo sapere a quell’uomo. Ditegli che l’Impero è pronto.”

“Daremo finalmente il via al progetto?” Ling guardò l’imperatore negli occhi. A prima vista sembrava tranquillo, ma i suoi occhi fiammeggiavano di un ardore difficile da nascondere.

Grazie agli occhi del profeta e alla squama di sirena non si doveva sforzare per tenere nascosti i suoi sentimenti. Riusciva a celerare le sue emozioni al mondo intero. Persino l’imperatrice e le sue altre figlie non avevano realizzato che stava tramando qualcosa. Solo chi possedeva queste capacità poteva diventare imperatore.

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“Perché mi hai portato qui?” Xavier guardò Crowley confuso. Da quando si erano rivisti si stava comportando in maniera strana. L’atmosfera intorno a lui era diventata più cupa ma, allo stesso tempo, Xavier aveva la sensazione che avesse acquisito un nuovo maestro. Bobbi l’aveva persino portato fuori dalla base per potersi confrontare con lui faccia a faccia.

“Hah…” Crowley si grattò la testa e sorrise con tristezza. “Come si dice, ‘vedere per credere’. Mi crederai solo quando vedrai con i tuoi occhi. Comunque puoi stare Sicuro che non ho intenzione di farti del male. E poi, le probabilità di salvare Jill aumenteranno di molto se questa persona deciderà di aiutarci…”

“Non ti stai prendendo gioco di me, vero?” Xavier lo guardò dubbioso.

“Sono l’antenato della tua linea di sangue e ho vissuto più di cinquecento anni. Ti assicuro che non ho intenzione di farti del male!”. A quelle parole, Xavier non seppe più come controbattere e si limitò ad alzare gli occhi al cielo senza farsi vedere.

Crowley lo condusse verso l’entrata di una villa rossa che si trovava proprio al confine con la capitale.

“L’ho comprata durante i miei viaggi. È a nome della mia prole e di un governante, dovremmo essere al sicuro qui…”. La sua voce era piena d’orgoglio, “La mia maestra, la grande signora che servo con tutti il mio cuore, dovrebbe essere in casa…”

“C’è qualcosa che non va…” Xavier sentì le gambe farsi molli e cercò di fare marcia indietro. Il sangue pompava potente dentro le sue vene e i suoi occhi si riempirono di capillari. Sottili macchie quamate comparvero sulla sua faccia e sul dorso delle sue mani.

“Risonanza di Sangue!” Riuscì a stento a pronunciare l’incantesimo, con una voce che sembrava il sibilo di un serpente e il viso che sembrava diventato di pietra. Le mura rosse della villa erano diventate un vortice di sangue che lo attirava a sé in un tunnel senza fine.

La sua volontà combatteva per mantenere il controllo, ma era tutto inutile, ogni resistenza piano piano si affievoliva. Stava quasi per abbandonarsi a quella forza.

“Va bene, basta così… Allsnake, puoi smetterla di tormentare tutti quelli che ti incontrano per la prima volta? Hai fatto la stessa cosa con me…” Proprio quando Xavier stava per crollare, una voce si intromise e alleviò il peso che lo opprimeva. La villa tornò alla normalità, come se il vortice di sangue che aveva appena visto non fosse stato che un’illusione.

“Aspetta un attimo, riconosco questa voce!” Xavier si voltò e vide Leylin, con indosso il suo solito mantello e in mano il bastone nero.

“Ley? Che ci fai qui?” Si ricordava di quell’uomo, l’abilità che aveva dimostrato durante la grande prova di idoneità lo aveva profondamente colpito.

“Salve signori! Quanto tempo è passato!” disse Leylin ignorando la domanda.

“Aspetta un attimo… non mi fido di lui!” A differenza di Xavier, Crowley era vigile. Ad un certo punto, però, qualcosa gli fece cambiare atteggiamento. Si fece di colpo umile e disse, “Benvenuto, potente signore. La mia padrona, la Signora Vedova del Serpente, la sta aspettando dentro…”

“Ottimo!” Leylin non fece cortesie e gli passò cappello e bastone come se fosse suo schiavo. Crowley lo segui e arrivarono ben presto dalla Vedova del Serpente.

“Sua Maestà!”, disse Crowley. La Vedova del Serpente annuì e lui si fece automaticamente da parte, proprio come uno schiavo ben addestrato. Era bellissima e sensuale, capace di attirare su di sé l’attenzione di tutti, indipendentemente dalla situazione.

“Cos’è… Cos’è questa… Questa…” Xavier Spalanco gli occhi rossi di sangue. Il cuore gli batteva all’impazzata e il sangue cominciò ad uscirgli dai pori della pelle. “Cos’è questa sensazione? Perché mi sento così?”

“Questa è la Vedova del Serpente. Lei è l’origine della tua linea di sangue. Ti sentirai così ogni volta che le sarai vicino. L’unico modo per contrastarla è diventare un essere della legge. Solo così potrai sfuggire completamente al suo controllo” gli spiegò Leylin sorridendo.

“Non starai mica pensando di farmi qualche scherzetto?” gli disse la Vedova lanciandogli un’occhiataccia. Anche quando era arrabbiata emanava un’eleganza incredibile. Xavier distolse in fretta lo sguardo, sapeva che se avesse continuato a fissarla in quel modo sarebbe passato per uno stupido.

“Non fa nulla. Crowley, porta il mio discendente di sotto” gli ordinò la Vedova del Serpente. “So bene perché sei venuto da me, ma adesso ho qualcosa di più importante da discutere con Lord Leylin…”

Nessuno dei due poteva disobbedire agli ordini impartiti dalla vera origine della loro linea di sangue. Li avrebbero seguiti anche a costo della loro stessa vita.

Crowley porse i suoi ossequi alla Vedova e a Leylin e se ne andò, con Xavier che si appoggiava a lui per sostenersi. I due rimasero soli.

“È la prima volta che i nostri veri corpi si incontrano nel Mondo delle Ombre, sbaglio? Se la Signora della Notte ci scoprisse, ci farebbe fuori entrambi in un colpo solo.” Un sorriso sornione comparve sul suo volto. Poi trasalì, come se si fosse appena ricordato di qualcosa, e la sua espressione divenne pensierosa.

Ogni azione compiuta da un essere della legge poteva avere importanti conseguenze sull’intero mondo. Anche le loro parole potevano rivelarsi profetiche. Ovviamente, la possibilità che queste profezie potessero tramutarsi in realtà dipendeva anche da altri fattori, per esempio le azioni di altri esseri viventi altrettanto potenti.

“Il suo potere sul Mondo delle Ombre è debole ultimamente. Così debole che mi sono permessa di fare una cosina o due…” la Vedova sbatté languidamente le ciglia, i suoi occhi lucidi brillavano di desiderio e di eterna passione.

“Anche io ho seguito il piano. Il Covo delle Streghe, l’Associazione di Arti Marziali e i Cavalieri della Tavola Rotonda solo stati messi a tacere. Allo stesso tempo ho provveduto a far trapelare alcune informazioni al loro interno. Sono sicuro che proprio in questo momento si stanno fiondando verso la capitale, anche se non so quanto possono essere d’aiuto…”

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