CERCASI TRADUTTORI E VOLONTARI CHE ABBIANO VOGLIA DI AIUTARE A CARICARE I CAPITOLI
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Capitolo 1110

– Prosperità

“Ma… Sua Eccellenza Leylin, si rende conto di quello ciò che ha appena detto?” La sagoma di Ignox apparve dagli abissi, un anello di oscurità. A una a una, anche altre coscienze si fecero avanti curiose.

Leylin tirò un profondo sospiro, “Sono consapevole delle mie parole. Ripeto, so come oltrepassare la sfera di cristallo. Anzi, potrei già far passare alcune tra le esistenze più potenti attraverso di essa e inviarle nel Sole Nascente. Il problema è come trasferire gli esseri della legge, ma ci sto lavorando.”

“Interessante! Davvero molto interessante!” Leylin avvertì diverse coscienze scendere maliziose su di lui, pronte a violare la sua mente in cerca di informazioni.

“State lontane da me!” disse, mostrando un sorriso malvagio. Dalla sua fronte si alzò un raggio di colore rosso acceso, scaturito dal Mondo Onirico, e tra i suoi occhi apparve un terzo occhio verticale. Di colpo, tutte le coscienze malvagie che si erano avventate su di lui si ritrassero frettolosamente, gemendo in preda alla sofferenza.

“Il simbolo del Re degli Incubi!”

“Ecco perché diventa sempre più forte ogni giorno che passa! Ormai ha raggiunto l’ottavo livello e la sua forza eguaglia la nostra!”

Le potenti coscienze andarono in subbuglio, allarmate da quella scoperta. Solo adesso iniziavano a considerarlo come loro pari. Non poteva esserci dialogo senza parità di rango, Leylin lo sapeva bene. L’unico modo per evitare che quei Magi si appropriassero delle sue conquiste era mostrar loro di essere altrettanto potente.

“Come vi dicevo, Leylin è diventato uno di noi da quando ha firmato il contratto.”

*Boom!* Il Nucleo Madre mostrò la sua determinazione facendo risuonare tutto intorno una grande esplosione. Una coscienza dell’ottavo rango, pronta a curiosare nella mente di Leylin per carpire informazioni, fu subito rimessa al suo posto.

‘La leggenda narra che il Nucleo Madre provenga dal cuore del Mondo Magus e che abbia decine di milioni di cloni, ognuno di una forma diversa. A quanto pare, c’è qualcosa di vero in questo racconto…’ Leylin annuì pensieroso, un bagliore si accese nei suoi occhi.

“Custodiremo i frutti della tua ricerca.” Il Nucleo Madre, enorme e massiccio, si mosse su e giù in segno di assenso.

“Vi ringrazio, Mia Signora. Tuttavia, speravo di poter condividere con gli altri tutte le mie scoperte…” Leylin sorrise sornione, aveva lanciato una proposta che le esistenze non potevano di certo ignorare. “…In cambio di un piccolo favore, diciamo, di eguale valore…”

Quando quella scioccante notizia trapelò dal Mondo Magus, in ogni luogo si susseguirono discussioni su discussioni. Un mago di livello sette era riuscito a trovare un modo per superare la sfera cristallina del Mondo degli Dei! Lo stesso Nucleo Madre lo aveva confermato!

La notizia aveva causato un certo numero di polemiche. Dopotutto, la guerra tra il Mondo Magus e il Mondo degli Dei non accennava a fermarsi. E non solo, adesso era destinata a riprendere ancora più violenta di prima, considerando che il Mondo degli Dei non poteva più permettersi di chiudersi a riccio e adottare una politica difensiva. Quel feroce conflitto incombeva nuovamente su tutti loro.

Tutti sapevano che sfera cristallina bloccava qualsiasi tipo di comunicazione da e per il Mondo degli Dei. Chi viveva dall’altra parte non avrebbe avuto accesso a quell’informazione. Gli dei erano convinti che, grazie alla protezione della sfera, nessun Magus potesse infiltrarsi nel loro mondo.

A differenza di tutti gli altri, Leylin non sembrava particolarmente toccato da tutta quella faccenda e restava lontano dal chiacchiericcio e dall’euforia generale. Aveva raggiunto l’ottavo livello, ormai nessuno poteva più considerarsi suo pari. Nessuno, tranne il Nucleo Madre. Forse, un giorno, si sarebbe fatto vivo qualcuno in grado di ostacolare il suo potere. In quel caso, Leylin poteva sempre rifugiarsi nel Mondo Onirico o nel Mondo delle Ombre. Lì sarebbe stato al sicuro da chiunque. Questo era il suo asso nella manica, che gli avrebbe permesso di tenere in salvo il suo vero corpo durante tutte le prove e le difficoltà che lo aspettavano.

E poi, aveva condiviso solamente parte della verità. Aveva rivelato come far passare attraverso la sfera le creature che si trovavano nel Sole Nascente o al di sotto di esso, ma aveva tenuto per se la procedura per il passaggio degli esseri della legge. Non aveva paura di essere interrogato da qualcuno, dopotutto si trovava ancora nel mondo esterno e non poteva rientrare nemmeno utilizzando il Piatto del Falco-Salamandra.

I Magi erano creature lungimiranti e un’informazione importante come quella aveva acceso la loro bramosia. In molti si radunarono nel piano astrale, che presto si riempì di potenti creature. I loro sguardi malvagi carichi di desiderio erano puntati verso il Mondo degli Dei. Sarebbe bastato un piccolo pretesto per far scoppiare di nuovo il Conflitto Finale. La guerra poteva riprendere in qualsiasi momento!

Dall’altra parte del piano astrale, all’interno della sfera cristallina.

Le divinità che popolavano il Mondo degli Dei erano all’oscuro della minaccia che incombeva su di loro. Erano come sempre impegnate a litigare tra loro, macchinando piani arguti e complessi per rubarsi a vicenda soldi e potere.

Il continente sembrava aver raggiunto un momento di tregua dopo una guerra che sembrava infinita. L’Impero degli Orchi aveva concordato un armistizio con L’Alleanza della Luna Argentea e l’attenzione di tutti si era spostata al sud, dove si trovava il fantomatico Impero Nativo.

Isola Faulen

In origine era territorio della Famiglia Faulen, ma Leylin aveva spostato il suo clan nell’Isola Debanks già qualche tempo prima. La decisione gli era costata parte del suo status, ma l’isola era ancora considerata un importante punto di trasferimento di beni e persone, perché proprio lì si trovava il porto più grande dei mari del sud.

Dai territori meridionali venivano inviate grandi quantità di zucchero, sale e cibi di ogni genere, che erano poi vendute in cambio di ferro, stoffe e tecnologia. Tantissimi mercanti si erano arricchiti grazie a questi scambi commerciali, anche se la vendita in nero e il contrabbando erano ancora diffusissimi, nonostante le numerose azioni repressive delle autorità. Non a caso, quella rotta navale era chiamata la Via dell’Oro.

Girava voce che anche semplici pescatori potessero fare fortuna dopo qualche anno speso su quella rotta. Queste dicerie avevano attirato la curiosità di molti avventurieri. Tutta quella gente si riversava nella città, affollando le taverne e gli hotel e rendendola prospera e vivace.

Quel giorno, una nave da trasporto calò l’ancora su quei lidi. A differenza delle altre imbarcazioni, che smaniavano per riempire ogni angolo e pertugio di oro, quella sembrava accontentarsi del giusto. Tutti i passeggeri avevano spazio in abbondanza per muoversi liberamente. Per questo, era la barca preferita da aristocratici e uomini d’affari.

Un giovane, il cui viso era coperto da un velo bianco, attraversò il ponte e scese sulla banchina, scortato da un maggiordomo e da un cavaliere.

“E così, questo è il famoso Porto Venus, luogo di ricchezza e di speranza…” Il giovane si guardò attorno, il suo sguardo vagò tra le travi di legno e le braccia meccaniche del porto. Enormi costruzioni e strani marchingegni si muovevano agili tra i due moli, appoggiavano gigantesche casse di legno dotate di ruote sopra una lunga passerella e le depositavano su sinuose navi provenienti da paesi lontani. Il paesaggio sembrava avere vita propria e danzare all’infinito sempre la stessa danza.

Numerosi pescatori andavano qua e là, i loro toraci esposti al sole rivelavano i muscoli di chi era abituato ad una vita dura. Il giovane notò nella folla creature che non appartenevano alla specie umana. C’erano nativi del sud, dalla pelle nera e gialla; pescatori provenienti dagli oceani; uomini-bestia con il corpo coperto di folta pelliccia; nani e molti mezzuomini che, a quanto pare, avevano trovato il luogo più adatto a loro.

“Che strano congegno… queste travi sono molto più flessibili di quelle usate di solito, ecco come riescono a sostenere tutto quel peso.” Il giovane osservò attentamente quel groviglio di travi e merci che si estendeva tutto intorno e che copriva l’intero porto come un coperchio di nere nubi.

“Eh sì, è grande quasi quanto una montagna. Anzi, secondo me, se qualcuno mettesse qui una montagna sarebbero capaci di spostare anche quella in men che non si dica. Basta guardare questa incredibile creazione per capire quali progressi ingegneristici abbia fatto questo posto, immagino grazie all’impegno del suo signore.” Il vecchio maggiordomo si pulì gli occhiali, “un posto davvero magico, ma non è questa la meta del nostro viaggio. Ora dovrebbe andare a riposarsi, Signorino…”

“Hai ragione… non è qui che dovrei essere…” disse tristemente il giovane, mentre si allontanava dal porto insieme al cavaliere. Non aveva notato, però, che la sua breve pausa in quel luogo aveva attirato l’attenzione di qualcuno…

Fuori da Porto Venus, nella torre di magia sopra la collina.

Ernest si tirò su gli occhiali, i capelli bianchi gli davano un’aria ormai vecchia e stanca. Leylin lo aveva messo a capo della torre di magia e gli aveva affidato la difesa dell’Isola Faulen.

“Un individuo davvero interessante… mi dispiace non avere abbastanza energie per occuparmi di te.” Ernest, seduto sulla sua sedia a rotelle, tirò un sospiro. Aveva una spessa coperta nera appoggiata sulle gambe e una serie di tazzine e teiere da te in ceramica appoggiate sul tavolo vicino a lui.

“Spirito della Torre, porta questa informazione alla Chiesa del Serpente Gigante. Questo problema non sarà più di nostra competenza…”. Ernest lo mandò via con un cenno della mano e chiuse lentamente gli occhi. Non voleva sprecare neanche un briciolo delle ultime energie che gli restavano.

“Oh, tempo, sei così furbo e crudele. Ieri mi hai rubato i ricordi e oggi mi apri nuovamente gli occhi su quello che fu…”. Sussurrò queste parole pensieroso, come se si fosse appena ricordato di un evento passato.

Il suo occhio della mente gli aveva mostrato le fattezze del suo amato discepolo, l’orgoglio della sua vita. Quel ragazzo era un genio. Aveva fatto molta strada, fino a diventare il più giovane mago a raggiungere il livello più alto. Era diventato una leggenda e aveva scardinato tutti i pregiudizi che il mondo aveva nei confronti dei maghi. Tutti avevano assistito all’ascesa di un così giovane genio, e ora il suo discepolo aveva persino scostato la tenda che nascondeva i segreti del Mondo degli Dei!

Oh, Oghma, Re della Conoscenza… ti prego con tutto il mio cuore, fa in modo che viva abbastanza a lungo per assistere alla sua gloria!” Ernest tirò fuori dalla tunica un emblema e si mise a pregare.

La maggior parte dei maghi non aveva fede. Lui stesso, in passato, aveva venerato la Dea dell’Intreccio. Poi, a causa di vicende che preferiva tenere per se, aveva deciso di convertirsi ad un altro credo e di non unirsi alla Chiesa del Serpente Gigante. Invece, aveva donato anima e corpo al Dio della Conoscenza, Oghma. Dopotutto, sapere è potere.

Ernest però non poteva immaginare che tutto stava per cambiare. Dopo l’arrivo di quel giovane e del suo maggiordomo, diverse esistenze avevano rivolto il loro sguardo sull’isola. Era in arrivo una tempesta che avrebbe imperversato violenta su tutto il continente e si sarebbe infine diffusa sul loro mondo e su molti altri.

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