CERCASI TRADUTTORI E VOLONTARI CHE ABBIANO VOGLIA DI AIUTARE A CARICARE I CAPITOLI
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Capitolo 1111

– Fuga

Notte fonda.

Il mare, nell’oscurità della notte, appariva ancora più profondo. Sembrava nascondere tra i suoi flutti terribili creature, i cui lamenti si udivano lontani oltre la nebbia. Le sagome di diversi uomini emersero dalle acque e iniziarono a percorrere la banchina con i loro stivali di metallo.

“Dovremo utilizzare il potere del Nostro Signore per sfuggire al controllo della torre di magia”, disse un uomo avvolto in un mantello grigio.

“Bha, il territorio di un falso dio! Giuro che un giorno lo raderò al suolo con le mie stesse mani!” esclamò un altro uomo, più robusto. I suoi occhi erano carichi di disprezzo.

“Stai attento a quello che dici, Mare.” Il loro comandante si voltò. Indossava una splendida armatura, Il grande occhio ricamato sul mantello era il simbolo della sua chiesa. “La nostra missione è sterminare gli ultimi discepoli di un credo malvagio. Gli affari del Mare del Sud non ci riguardano e non ci saranno spargimenti di sangue né conflitti con dei civili durante questa missione, a meno che non riceveremo degli ordini diretti dal Nostro Signore o dalla chiesa a riguardo.”

“Certamente, Vescovo Morand.” L’uomo era visibilmente contrariato ma, alla fine, rimase in silenzio.

Il vescovo guardò i suoi uomini e disse: “È chiaro a tutti qual è la nostra missione?” La prudenza veniva prima di tutto. “Il nostro bersaglio è il discendente di un dio malvagio. Finché i suoi fedeli resteranno in vita il dio potrebbe rinascere. Ecco perché tutta la sua chiesa, insieme ai suoi seguaci, deve essere sterminata. Dobbiamo evitare che lo aiutino a risorgere. Ho come l’impressione che intendano scappare verso l’Isola Debanks. Non possiamo assolutamente permetterlo!”

“L’Isola Debanks… la terra del Serpente Gigante. Un vero inferno in terra, dominato da morte, paura e tenebre infinite…” dal gruppo si levarono diversi mormorii. Il viso di Morand assunse un’espressione sgradevole.

Leylin era un falso dio che era riuscito in qualche modo a scampare alla repressione della Chiesa di Helm uccidendo un grande numero di uomini di fede. Da molto tempo era nella lista della Chiesa della Protezione.

Sfortunatamente era riuscito a rintanarsi nell’isola Debanks e controllava quello che, un tempo, era l’impero Sakartes. Aveva anche molti seguaci, incluso un semidio. Avevano mandato contro di lui diversi battaglioni nella speranza di riuscire a eliminarlo, ma nessuno era sopravvissuto alla sua forza.

Dopo diversi tentativi, l’isola Debanks era stata decretata territorio inaccessibile per la Chiesa di Helm. Solamente menzionare quel luogo voleva dire guadagnarsi l’ostilità dei fedeli.

“Mettiamoci in marcia! Giuriamo sulla nostra fede di distruggere il semidio!”. Mentre guidava i suoi uomini nella notte il viso del Vescovo trasmetteva un’incrollabile determinazione.

………

“Nostro Signore, tu sei le stelle del paradiso, le tue ali abbracciano il mondo intero, lo proteggono e trasmettono a ogni fedele la tua consolazione. Massacro è la tua spada affilata e i tuoi occhi sono lucenti come il sole…”. Un vescovo che indossava una tunica con ricamato un grande serpente stava guidando la preghiera. La sua voce era accompagnata da quella di diversi fedeli, nascosti in una stanza nell’isola Faulen.

Leylin non era ancora diventato un vero Dio e la sua chiesa non era riconosciuta dagli altri dei del continente. Se avessero professato il loro credo alla luce del sole sarebbero stati attaccati. Per questo la chiesa portava avanti le funzioni in luoghi nascosti.

Una volta terminate le preghiere del giorno il vescovo entro nel suo ufficio, dove alcuni coraggiosi fedeli lo stavano aspettando. Tra questi c’erano anche alcuni nativi particolarmente promettenti. Erano più bassi degli altri, ma la violenza nei loro occhi e la loro freddezza erano impressionanti.

“Buongiorno a tutti e benvenuti. Siamo tutti qui riuniti sotto lo sguardo del Serpente Alato Kukulkan.” disse il Vescovo annuendo compiaciuto.

“Sotto lo sguardo del nostro Dio!” risposero i fedeli con un’unica voce. La loro incrollabile fede, che quasi rasentava il fanatismo, trapelava dai loro occhi. Quei giovani nativi avevano dato prova della loro determinazione, indipendentemente dalla forza fisica o dalla loro fede. Il Vescovo li osservò soddisfatto.

Poi si ricordò di una cosa. ‘Ormai tutti sanno che un grande numero di nativi si è unito al quartiere generale della chiesa, nell’isola Debanks, e ci sono alte possibilità che il prossimo Papa sarà una Santa del posto…’. Afferrò con forza l’emblema che aveva richiamato sul petto e inizio a pentirsi per i peccati del suo cuore. ‘È tutto nelle mani del Nostro Unico Signore. Signore, perdona la mia poca fede…’

I discepoli non conoscevano i tormenti del suo cuore e tutto quello che videro fu un vescovo stringere con forza l’emblema della sua chiesa prima di sedersi di nuovo dietro la scrivania.

“I servizi segreti della città e la torre della magia ci hanno avvisato che nel nostro regno è entrato un combattente molto potente.” Il vescovo tiro un forte pugno sul tavolo, carico di rabbia, poi mostrò loro una lettera con un sigillo.

Uno dei discepoli esclamò dubbioso, “la Chiesa dello Scorpione Velenoso?”

“Esatto, si tratta di una chiesa che venera un antico semidio scorpione. Nel corso degli anni hanno segretamente reclutato seguaci e, a poco a poco, sono cresciuti in numero. Purtroppo, proprio quando il loro Signore era diventato abbastanza potente da ascendere al potere, sono stati scoperti e sterminati dalle forze armate di Helm. Alcuni dicono che il loro semidio sia caduto…”. Il vescovo non sembrava particolarmente toccato dalle sventure di quei fedeli e parlava come se volesse beffarsi di loro. “ Fino ad oggi non c’è mai stato motivo di interessarsi ad una chiesa minore come questa ma, secondo Mago Ernest, il discendente di questo semidio è giunto fino all’isola Faulen e ora ha intenzione di viaggiare fino all’isola Debanks.”

“È una faccenda molto delicata… attualmente stiamo cercando in tutti i modi di mantenere la pace con il continente… almeno finché non diventiamo abbastanza potenti per fronteggiare le loro truppe… ma il suo arrivo potrebbe scatenare una guerra…” Uno dei discepoli espresse preoccupato i suoi pensieri.

“Ovviamente siamo ben consapevoli di tutto questo, ma non possiamo certo lasciarli impuniti mentre violano le nostre leggi.”

Il vescovo li guardò pieno di risentimento. Sotto normali circostanze non avrebbe mai permesso che qualcosa di sfuggisse di mano. C’era mai stata una situazione fuori dal suo controllo? No. Sfortunatamente, era a capo di quella sezione da poco tempo e si trattava nientemeno che dell’ex quartier generale della Famiglia Faulen.

Tutti quanto ubbidivano agli ordini di Leylin, quello era ovvio, ma era molto difficile farli sentire parte di un unico gruppo e unirli in una causa comune. Non poteva mandarli a combattere a meno che non fossero profondamente convinti della causa e pienamente consapevoli della situazione in cui si trovavano.

Proprio quando il vescovo sembrava aver perso le speranze, una potente forza riempì improvvisamente la stanza. L’espressione del vescovo si illuminò non appena vide la statua del serpente piumato prendere fuoco davanti ai loro occhi.

“Il Dio Onnipotente è sceso su di noi!” esclamo con rinnovata fede, prima di cadere in ginocchio pregando il loro signore. Qualche secondo dopo anche gli altri lo imitarono.

Un pensiero arrivò alla sua anima direttamente dalla statua e riempì il suo cuore di gioia. “Discepoli, ho bisogno del vostro sostegno…”

“Avete tutti compreso gli ordini di Nostro Signore?”

“Sì!”. I discepoli, ribelli e scettici fino a qualche momento prima, erano ora pieni di entusiasmo. “Questo è il volere del Nostro Dio,” esclamarono con fervore, “e ci impegniamo a portarlo a termine anche a costo della nostra stessa vita!”

“Bene” disse il vescovo, annuendo soddisfatto.

………

Il giovane e i suoi due servitori erano ignari della crisi che si stava per abbattere su di loro. Si erano sistemati in una piccola taverna, ma il giovane aveva subito tentato la fuga. Lo avevano riacciuffato e riportato nella stanza dove avrebbero passato la notte. Il maggiordomo stava in piedi vicino alla finestra e, dopo aver lanciato qualche occhiata fuori e aver controllato la strada, chiuse bene le tende.

Il cavaliere invece se ne stava fermo come una statua davanti alla porta, proprio come una guardia leale.

“Signorino, lei è il figlio del nostro Signore. Prima di fare qualcosa di così avventato dovrebbe pensare bene alle conseguenze delle sue azioni. Come ha potuto scappare così, solo per capriccio? Eppure sa bene che la Chiesa della Protezione ci sta alle costole… se dovessero scoprire dove ci troviamo, non ci darebbero via di scampo.” Il viso del maggiordomo era scuro e preoccupato.

Il giovane si fece piccolo. “Sono dispiaciuto, Vescovo… Io, io volevo solamente dare un’occhiata alla torre di magia…”

‘Sigh… è solo un bambino… tutte queste responsabilità sono troppo pesanti per le sue spalle…’

Il Vescovo, mascherato da maggiordomo, provò segretamente pena per lui e, vedendo il suo viso così giovane, si addolcì.

“La prego di fare il bravo, almeno per un po’. Saremo salvi una volta raggiunta l’Isola Debanks.”

“L’Isola Debanks?” lo sguardo del ragazzo si illuminò di gioia. Accadeva di rado. “Il posto dove si trova il famoso Impero Nativo e il Serpente Gigante…? Una volta lì non dovremo più preoccuparci della Chiesa di Helm?”

“Se riusciremo ad entrare nella loro grazie e ad ottenere la loro protezione, non dovremo più preoccuparci di loro.” Il maggiordomo gli rivolse un delicato sorriso.

“Il Nostro Signore ha già contattato la Chiesa del Serpente Gigante, sono sicuro che saranno più che felici di aiutare degli innocenti come noi, perseguitati e vessati… ma soprattutto saranno i nostri doni a farci guadagnare il loro favore.”

Non appena pronunciò quelle parole, il suo sguardo andò di riflesso al collo del giovane. Il pendente di cristallo era lì al suo posto ed emetteva una flebile luce.

“Ci daranno rifugio se li contraccambieremo con un simile dono…” disse, accarezzando i capelli del ragazzo. “Non devi essere triste. Il Nostro Signore ha ottenuto quel pendente per puro caso. Sono sicuro che non ci saranno problemi a scambiare quel gioiello per le nostre vite e l’opportunità di vedere la nostra chiesa risorgere dalle ceneri. Il Nostro Signore avrebbe fatto lo stesso…”

Il ragazzo non si accorse della pietà nascosta negli occhi del finto maggiordomo. Il figlio di un Dio Discendeva direttamente dal Vero Dio. Al contrario, i discendenti di un semidio non potevano neanche sperare di essere venerati allo stesso modo e venivano considerati a malapena. Ecco perché i loro Signore aveva lasciato diversi eredi come precauzione. Quel giovane era l’unico sopravvissuto, tutti i suoi fratelli e le sue sorelle erano stati uccisi.

‘Quando un vero dio cade, può sempre risorgere dopo un periodo di tempo, a patto che i suoi fedeli continuino a venerarlo e a chiamare il suo vero nome con fede devota. Ma è tutto diverso per i semidei… Le condizioni per la loro resurrezione sono più dure, ci sono ulteriori requisiti che rendevano la loro rinascita decisamente più difficoltosa…”

Il vescovo commiserava il piccolo, ma alla fine la sua fede ebbe la meglio sul suo amore per lui. La sua espressione ritornò impassibile come prima.

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