– Inseguimento
L’espressione del cavaliere mutò improvvisamente. Il suo corpo, massiccio come una fortezza d’acciaio, si mosse veloce rompendo il pavimento in due.
*Hss!* Un’ombra sottile si alzò da terra, sul capo aveva un occhio verticale color rosso sangue. Sembrava un piccolo serpente nero.
“Aspetta un attimo! Questo è…” Il maggiordomo afferrò il cavaliere e lo allontanò, poi appoggiò una mano sul pavimento con espressione seria.
Il piccolo serpente tiro fuori la lingua e gli leccò il dito, poi salì sul suo braccio e avanzò veloce fino alla testa. Si fermò vicino al suo orecchio ed emise un leggero sibilo.
Dopo aver comunicato il suo messaggio, il serpente nero esplose. Le sue parole fecero trasalire il vescovo, “Questo non va affatto bene! La Chiesa della Protezione ha scoperto i nostri movimenti, ci hanno seguito per tutto questo tempo!”
“Lasciate perdere i bagagli. Dobbiamo andarcene immediatamente, usate le finestre, scapperemo da lì!” Il vescovo aveva speso solo qualche secondo per prendere quella decisione. Se ne andarono veloci, subito dopo aver preso il necessario. Lasciarono per precauzione accesa una candela sul tavolo, per far sembrare che la stanza fosse ancora occupata.
‘Se ne sono andati? Ottimo. È fondamentale che il combattimento non avvenga nel centro della città, troppi sguardi, la nostra reputazione ne risentirebbe.’ Un uomo avvolto in drappi neri emerse da una stradina laterale e seguì con lo sguardo i tre che fuggivano. Un lungo e sinuoso serpente scivolò fuori dalla manica della sua tunica, era identico al serpente che poco prima aveva parlato al maggiordomo.
“Va’ e riferisci tutto questo al Nostro Signore, piccolo mio. Sono sicuro che anche le ripugnanti guardie di Helm hanno abboccato…”
Il serpente si mosse veloce come il vento e sparì in un istante, inghiottito dall’oscurità della notte.
“Hoohoo… Questa volta dobbiamo davvero farli soffrire, devono capire di non potersi prendere gioco della Chiesa del Serpente Gigante. La prossima volta ci penseranno meglio prima di provocarci.” L’uomo rise malvagia.
“E così, avete davvero intenzione di metterci i bastoni tra le ruote?”
Una gelida voce dietro di lui lo fece trasalire.
Il coltello gli trapassò la schiena, preceduto da un accenno di intento omicida che pervase per un solo istante l’area tutt’intorno.
“Che essere spregevole, la feccia come te dovrebbe scendere nei Nove Inferni o sprofondare negli Abissi!”
Quando l’uomo avvolto nella tunica nera si voltò, si trovò davanti un ladro dagli occhi di ghiaccio. Il ladro lo guardò con disprezzo e sufficienza, il logo di Helm ben visibile sul suo petto.
Proprio mentre stava per estrarre il coltello Dalla schiena dell’uomo, il ladro si accorse che c’era qualcosa di strano, ‘qualcosa non va. Perché fa resistenza…?’
*Boom!* L’uomo in nero esplose riversando tutto intorno e sulla strada decine di serpenti.
“Hoohoo… un assassino di Helm… non vedo l’ora di vederti divorato dai miei piccoli…” Ho una voce, simile al verso di un gufo piuttosto che ad una voce umana, risuonò da ogni parte. L’assassino impallidì, poi scomparve in una nuvola nera e riapparse lontano, al cospetto del Vescovo Morand.
“Mio Signore, ho fallito.”
“Non è colpa tua.” Il vescovo sembrava indulgente. “La Chiesa del Serpente Gigante si è unita alla battaglia contro di noi, ma i nostri uomini hanno scoperto le tracce del discendente del falso dio. Ora il tuo compito è un altro: nel nome del Nostro Signore, ti ordino di eliminare la prole di quel vile semidio!”
“Nel nome del Signore!” sussurrarono tutti i presenti, gli occhi pieni di fervore. Lo stesso fece l’assassino.
“Waaa!” L’urlo di un giovane ragazzo risuonò per tutta la spiaggia desolata. Il maggiordomo aveva deciso di prendere quella tratta perché non era conosciuta e neanche di giorno era molto frequentata, a causa dei terribili mulinelli che molto spesso si formavano nel mare lì accanto. I soldati della chiesa di Helm però gli stavano ancora alle calcagna. Erano famosi per la loro perseveranza.
Quando il ragazzo arrivò, il cavaliere era già morto, tagliato in due dal colpo di una spada. Il fegato era scivolato fuori dal suo addome e gli intestini erano sparsi ovunque. Una scena raccapricciante, che avrebbe causato al ragazzo tremendi incubi per molto tempo… a patto che fosse riuscito a sopravvivere.
Per il momento era ancora vivo, solamente grazie agli sforzi del suo maggiordomo che era riuscito appena in tempo ad aprire una pergamena magica di protezione. Ma i due erano circondati e la pergamena non avrebbe retto ancora a lungo.
“Un mago di alto rango?” I cavalieri di Helm si fecero da parte per lasciar passare il vescovo Morand, che si avvicinò lentamente.
Guardò il maggiordomo, una leggera traccia di compassione nei suoi occhi. “Non immaginavo che la Chiesa dello Scorpione Velenoso avesse ancora maghi del tuo calibro . Sei molto bravo, e complimenti per essere riuscito a scappare alla distruzione del tuo vile e falso Dio…”
La sconfitta del proprio Dio era un duro colpo da superare, per ogni chiesa. Non era solamente un problema di fede, i preti sarebbero stati revocati del loro status e avrebbero perso tutto il loro potere. Una persona normale non sarebbe mai riuscita a sopravvivere a una tale disfatta.
Soprattutto un semplice prete che non aveva altre professioni. Una volta morto il suo Dio, sarebbe caduto in disgrazia e con lui i membri di rango minore tutto il clero. Solamente guerrieri, i maghi e chi possedeva una professione secondaria e apparteneva ad un alto rango sarebbe riuscito a sopravvivere alla perdita di potere. A patto si fosse trattato di giovani dall’animo forte e resistente. Per un vescovo che aveva fatto della sua chiesa la sua vita non ci sarebbe stata speranza di sopravvivenza. Sarebbe perito insieme al suo Dio.
Ma quel vescovo, il finto maggiordomo che si trovava in quel momento di fronte al Vescovo Morand non apparteneva a quella categoria. Il suo caso era leggermente diverso, poiché non si trattava della caduta di un Dio, ma di un semidio. E inoltre, il vescovo era anche un abile e tenace mago di alto rango che era riuscito in qualche modo a sopravvivere al contraccolpo subito e a scappare, mentre il loro papa era perito insieme a un considerevole numero di fedeli e uomini di chiesa. Quell’uomo aveva giurato vendetta, aveva giurato di proteggere l’ultimo figlio del dio che ancora venerava. Quello era chiaro.
“Lo Scorpione Velenoso è un vero Dio, e io non ho intenzione di tollerare le tue blasfemie.” Il maggiordomo gli lanciò uno sguardo nobile e solenne. Nei suoi occhi non c’era traccia di odio né ostilità.
Il vescovo, come ogni devoto fedele, aveva un’incrollabile fede nel suo dio. Questo faceva di lui un opponente ancora più temibile. Il fatto che, nonostante fosse un potentissimo mago, avesse deciso di unirsi alla chiesa di un semplice semidio voleva dire che la sua fede era davvero profonda e incrollabile.
“Posso concederti un processo equo, non devi fare altro che arrenderti e rinunciare al seme del demonio!” il Vescovo Morand gli parlò con un tono quasi caritatevole. Subito dopo aver detto queste parole al vecchio maggiordomo, un grande occhio comparì in aria proprio dietro di lui.
“Non ti conviene usare il teletrasporto o qualche trucchetto come un semplice portale. Il Nostro Signore ha sigillato tutta l’area. Non mi resta altro che catturarti e farti mettere al rogo!”
Il ragazzo si guardò intorno. I soldati di Helm impugnavano grandi balestre dorate, facevano ancora più paura ora che erano tutte puntate su di loro. Persino il teletrasporto non sarebbe servito a nulla, anche se fossero scomparsi per materializzarsi in aria o in qualche altro punto della spiaggia, non sarebbero comunque riusciti a sfuggire agli attacchi dei loro inseguitori.
“Mio Signore, proteggimi.” Il volto del mago si fece serio, era pronto a combattere. Si accovacciò a terra e liberò dei piccoli scorpioni sulla sabbia.
“Schiavitù!” “Trasformazione suprema!”
*Roar!* I piccoli scorpioni crebbero sempre di più fino a diventare mostri lunghi cinque metri e alti due. Emisero un ruggito e si posizionarono davanti ai due superstiti, facendo loro da barriera.
“Signorino, si tenga pronto. Tra poco li distrarrò con un espediente e farò in modo di crearle una via di fuga. Colga l’occasione e scappi! Porti quel pendente alla Chiesa del Serpente Gigante o alla Famiglia Faulen e li preghi di darle asilo.” Il maggiordomo gli fece scudo, pronto a battersi e a morire per lui.
“Io…” era già tanto che un ragazzino ci tredici o quattordici anni fosse riuscito a mantenere la lucidità così a lungo in una situazione pericolosa come quella.
“Sigh…” il maggiordomo non poté fare altro che sospirare tristemente, poi si voltò pronto a fronteggiare i suoi opponenti.
*Bang! Ka-cha!* Gli scorpioni giganti furono subito fatti a pezzi dalle lame dei soldati. Un paladino era quasi arrivato a lui.
“Mio Dio… Tu sei la stella dei cieli e un giorno ti siederai di nuovo sul trono che ti spetta…” bisbigliò. Non aveva paura della morte.
Qualche secondo dopo, la sua espressione mutò. Si udì uno strano lamento poi, di colpo, una lancia spezzò la barriera spaziale che il mago aveva alzato e si conficcò dritta nel petto del paladino. La spada, alta e pronta a colpire, gli cadde dalle mani.
“Quella luce sinistra…” Il Vescovo Morand aggrottò turbato le sopracciglia e si girò. Era stato un guerriero nativo dei Mari del Sud a lanciare l’arma, era basso ma sembrava forte e muscoloso.
Solo dopo si accorse dei tatuaggi che coprivano il suo corpo e quello dei suoi alleati, catene di ferro che lo avvolgevano. Erano i tatuaggi del demonio. Il suo volto perse colore.
“L’élite della Chiesa del Serpente Gigante, i Cacciatori del Demonio! Sono cacciatori di altissimo livello, che hanno trovato il modo di sigillare dentro di sé dei veri demoni!” Morand non aveva espressamente ordinato ai suoi subordinati di lanciarsi all’attacco, ma al solo pensiero i soldati già tremavano di paura.
I Cacciatori di Demoni avevano una brutta reputazione nei Mari del Sud. Già i demoni, di per sé, erano famosi per essere astuti e misteriosi e possedevano orribili poteri. Pensare che questi combattenti fossero riusciti a sconfiggerli e assoggettarli al loro volere era spaventoso! Dovevano possedere una forza incredibile!
Erano soliti non schierarsi e restare neutrali durante i conflitti, ma erano pur sempre guerrieri che sfruttavano i poteri dei demoni. La gente ne era naturalmente spaventata e tendeva a considerare loro stessi come dei veri e propri demoni. La loro cattiva reputazione li precedeva e le storie delle loro gesta non facevano dormire i bambini la notte.
Morand non era ignorante come quei semplici paesani, era perfettamente a conoscenza di chi aveva di fronte ed era consapevole delle loro abilità. ‘I Cacciatori di Demoni sono molto potenti. Solamente dei professionisti di alto rango riuscirebbero a sigillare i demoni all’interno del loro stesso corpo… alcuni di loro sono delle vere e proprie leggende…’
Diede un rapido sguardo alle numerose ombre che si nascondevano nell’oscurità intorno a lui e ai suoi soldati e prese la saggia decisione di rivelare la sua identità.
“Sono il Vescovo Morand della Chiesa della Protezione! Cosa avete intenzione di farci?”