CERCASI TRADUTTORI E VOLONTARI CHE ABBIANO VOGLIA DI AIUTARE A CARICARE I CAPITOLI
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Capitolo 1132

Dopo avergli spiegato l’essenziale sul suo regno divino e sui suoi veneranti, Leylin lasciò a Tiff la responsabilità di distribuire le terre. Il papa si preparò a riportare certe persone sul primo piano materiale.

Leylin non se ne curò tanto, piuttosto si focalizzò sulle spoglie della guerra. Aveva preso il controllo di tre dei Nove Inferni in una volta sola, insieme ad una parte di primo piano materiale. Essendogli proficuo e avendo guadagnato importanti risorse, i tesori non gli sarebbero certo passati inosservati dopo che l’Avernus e il Minauros erano passati sotto il suo controllo.

Il più grande tra i profitti fu ovviamente quello del Dio Sekolah degli Sahuagin. Era anche lui un vero dio dopotutto e i suoi tesori accumulati nel corso di decine di migliaia di anni erano notevoli. Solo la collezione del tesoro trovata da Thultanthar, riempiva la più grande dei magazzini, riempiendo una porzione significativa del suo spazio dimensionale.

Shaylin e Ilyo spesero il loro tempo a fare un inventario. Con la loro conoscenza, non si sarebbero certamente lasciati sfuggire nulla di prezioso.

Doveva essere detto che dopo aver conquistato il regno di un vero dio, Leylin divenne molto più ricco di prima. Le sue risorse erano aumentate esponenzialmente, era quasi un peccato aver lasciato andare Kurtulmak.

La città volante si era presentata di nuovo, perciò gli dei erano molto più allertati in caso di attacchi a sorpresa. Non sarebbe più stato semplice uccidere un dio.

“Ma… il guadagno più grande viene da qui!” Leylin girò il palmo della sua mano, e un cristallo d’oro apparì. Ondeggiava tanto erano forti le sue leggi, e solo la sua presenza smagliava leggermente lo spazio circostante. Il suono dell’oceano risuonava dal cristalli e numerose figure di sahuagin, gli uomini squalo, potevano essere visti vivere lì.

Il dominio divino di Sekolah era quello del Sahuagin, ed era dove Leylin guadagnava di più uccidendolo. Rappresentava la legge completa, capace di far impazzire la legge degli altri Magi. Anche se gli dei interessati ai Sahuagin erano quelli legati all’oceano, avrebbero pagato profumatamente per fare cambio con Leylin.

“Non mi è molto utile…” Leylin non aveva interesse nel dominio di una sola razza. Nessun dio o semidio se non legati ai mari avrebbe avuto quell’interesse.

Comunque, se avesse potuto unire tutti i domini degli oceani, probabilmente tutti gli dei avrebbero fatto gara per prenderlo. Dopotutto, la maggior parte del primo piano materiale era acqua e gli oceani erano una fonte di fede in grado di supportare un dio maggiore.

“Ce ne sono pochi in grado di fare cambio con me. Se dovessi scegliere… Umberlee e Talos?” C’erano molte divinità che controllavano i domini degli oceani, ma anche un dio minore come Leylin non considerava neanche molti di loro. Quegli dei non erano nemmeno lontanamente paragonabili a lui, e non ci avrebbe guadagnato granché avendoli dalla sua parte. Le sue due uniche scelte erano Umberlee, una Dea Intermediaria degli Oceani, e Grande Dio della Tempesta Talos.

‘Talos è ovviamente la scelta migliore in fatto di potenza, ma non si parla sempre di potenza con gli alleati. Inoltre, il suo dominio della tempesta e la sua fonte di fede si concentra in numerose isole. Non sarebbe tanto interessato alle creature dell’oceano…’ Quel pensiero gli balenò nella mente.

Un momento dopo, sentì una forza divina avvicinarsi a lui, che involontariamente sorrise.

*Whoosh!* Il mare fuori dal regno di Leylin ribollì, e il corpo di un dio si materializzò su uno zampillo dell’oceano.

Era vestita di un blu acceso, i lembi della sua veste si mischiavano con le infinite onde del mare. Il suo aspetto era di dignità divina mentre stringeva quello che sembrava essere un tridente dorato con illimitate onde che uscivano dalle sue estremità.

La donna non avanzò, aspettò fuori dal suo regno divino. Il corpo di un dio intermediario sarebbe stato carne da macello se fosse entrato nel regno divino un altro dio. Mandò le sue energie ondulanti come per identificarsi e bussare alla porta.

“Umberlee?” La sua forza di natura unica, permise a Leylin di identificarla in un istante.

“Benvenuta, mia Signora!” Aprì i confini del suo regno divino immediatamente, una luce dorata aprì un varco per farla entrare. “Sono il Signore del Massacro, Dominatore dei Demoni. Esprimo la mia volontà a favore della dea degli Oceani.”

Umberlee accennò un sorriso ed entrò nel regno divino, incutendo tanto timore anche su Leylin da farlo annuire da solo.

‘Le voci dicono che Umberlee sia una dea lunatica, fa affondare navi per divertimento e usa la paura per ottenere la fedeltà… Sembra sia intelligente.’ La dea si era creata un personaggio tra le acque. Molte Tigri Scarlatte la veneravano.

Leylin stava vedendo un’altra faccia della dea. Sembrava calma e saggia, accettando la sua volontà con uno sguardo ed entrando nel regno divino di un dio sconosciuto senza paura. Era sia impulsiva che riflessiva.

Arrivarono entrambi alla grande chiesa della montagna sacra. Guardando Umberlee, Leylin rivelò improvvisamente un sorrisetto, “Signora Umberlee, potrei sapere come mai mi hai fatto visita?”

“Sono qui per la divinità degli sahuagin.” Umberlee aveva una voce rauca ma con una punta di magnetismo che la facevano suonare in maniera piuttosto unica. Non le piaceva girare attorno alle cose.

“Oh? Questa divinità è abbastanza inutile a me, ma perché sei così sicura che scenderò a patti con te?” Il sorriso si allargò sulle labbra di Leylin, “Ho più di una scelta. C’è anche Talos, dio della Tempesta, che probabilmente è anche lui interessato al culto delle razze oceaniche. Dopotutto, anche gli uomini squali sono una razza numerosa…”

“Talos ti ucciderebbe e ti strapperebbe le divinità assoggettate,” Umberlee fece ruotare il suo tridente tra le mani, “Ma io sono diversa. Abbiamo un potenziale divino molto simile e senza conflitti di interessi, saremmo alleati potenti…”

“Haha… ben detto!” Applaudì Leylin, lanciandole il cristallo aureo.

“Hmm?” Umberlee sembrava essere leggermente confusa, evidentemente sorpresa dalla generosità inaspettata di Leylin. Il cristallo lampeggiò eccitato nel momento in cui raggiunse la mano di Umberlee, sprizzando acqua come prova della sua compatibilità. Fondersi con esso non le avrebbe richiesto un grande sforzo.

“Non hai paura che ora io me ne vada?” Umberlee guardò Leylin, come se se stesse provando a guardare attraverso di lui.

“Credo nella tua reputazione, mia signora, tratteresti gli altri dei con rispetto.” Leylin era molto sicuro e assolutamente non preoccupato che lei non lo ricambiasse. Una sicurezza tale veniva dalla sua forza, che fece illuminare gli occhi di Umberlee

“Sono venuta qui per un affare. Comunque, sembra proprio che non riuscirò a ripagarti!” Umberlee rise beffardamente, facendo apparire il cristallo tra le sue mani. Un suono di lame che si scontravano tra loro proveniva dal cristallo, impregnato dell’odore del sangue e della morte.

“Divinità delle armi… Anche se è incompleto, è più compatibile con il tuo dominio del massacro. Non ci dovrebbe volere tanta forza divina per ripararlo, è uno dei miei possedimenti più preziosi…” Lo descrisse Umberlee.

“Non male. Agli dei della guerra dovrebbe piacere… Purtroppo…” Leylin scosse la testa. Avendo scelto quella strada, non aveva interesse ad impossessarsi di altre leggi.

“Va bene… di cosa hai bisogno?” Era ovvio ormai che Umberlee attribuisse grande valore dalla sua divinità. Dopotutto, i sahuagin erano una razza vasta nei mari ed ottenerli, le avrebbe permesso di consolidare il proprio dominio, senza eguali.

Se il cristallo fosse caduto in mani diverse, avrebbero potuto usare la fede degli sahuagin per pianificare qualcosa contro il suo dominio degli oceani. Era una cosa che Umberlee non poteva tollerare.

“Un’alleanza, una sola richiesta d’aiuto—con certe condizioni ovviamente—, e potrai guidarmi nel Salone Celestiale.”

Umberlee sembrava abbastanza sorpresa dalla gentilezza di Leylin. Annuì solo dopo un lungo silenzio.

“Giuro sul mio nome di Umberlee, che realizzerò, entro le mie capacità ogni singola richiesta del Dio del Massacro Kuhlkan…” Lo Stige si materializzò. Un giuramento fatto al fiume abissale sotto il vero nome di un dio era davvero vincolante, e nemmeno gli dei più potenti sarebbero stati in gradi di sottrarsi a quella situazione. Leylin, naturalmente, si tranquillizzò.

“La prima volta che un nuovo dio entra nel Salone Celestiale, il palazzo delle diecimila divinità, hanno bisogno di essere guidati da un altro dio. Come tuo alleato, voglio essere la tua guida.” Il volto cupo di Umberlee sembrò rilassarsi, mostrando un sorriso in fiore.

……

Alla sommità del Mondo degli Dei, al suo centro, c’era un illimitato mare di energia primordiale. Un santuario d’oro fluttuava sulla superficie del mare.

Le porte avevano il potere dello spazio-tempo, e la storia di tutto il mondo era incisa sulle pareti, descrivendo dettagliatamente l’ascesa di molti dei. Era intriso di un sentimento di saggezza arcaica. Con uno sguardo, Leylin sentì la sua mente esplodere dalla vastità e dalla magnificenza di quel palazzo.

‘Spazio-tempo… Un dominio che solo un Magi di livello 9 potrebbe raggiungere…’ Leylin sospirò tra sé e sé con sconsolatezza.

Umberlee continuò a parlargli. “Il salone celestiale è stato creato dal Dio Onnipotente, e solo gli dei veri e qualificati possono entrare. Ricorderà la tua aurea la prima volta che entrerai, e un piedistallo solo per te verrà edificato…”

‘Mm… Solo leggendarie Volontà del Mondo come quelle del Mondo degli Dei e dei Magus possono impregnare questo luogo di poteri dello spazio-tempo…’ Leylin naturalmente sapeva che la Volontà del Mondo degli Dei era stata infusa agli dei dal Dio Onnipotente. Aveva una forza incomparabile, e poteva anche modificare le leggi degli dei. La sua influenza si diffuse attraverso diversi mondi.

Comunque, la Volontà del Mondo degli Dei e quello dei Magus, erano state ferite nella Guerra Finale, forzandoli in un profondo sonno per farli guarire dai danni subiti. Il Dio Onnipotente aveva sigillato il Mondo degli Dei in una sfera di cristallo, che era al momento la situazione corrente.

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