– Mastino
Camminando su un sentiero acciottolato, all’improvviso Barbara si voltò a fronteggiare Anya.
“Che succede, Santa?” Anya, ancora meravigliata dalla vista di Barbara, si sentì sprofondare il cuore, come se le avesse visto dentro.
“Sai… chi sono quei bambini?” Gli occhi scuri di Barbara conservavano i tratti dei nativi, ma non aveva importanza. Fecero venir voglia ad Anya di avvicinarsi di più.
“Devono essere i rifugiati e gli schiavi fuggiti dal nord, giusto? É diventata una cosa abituale negli ultimi decenni. La Santa Barbara li ha accolti in un atto di gentilezza!” Naturalmente, Anya sapeva da dove venivano quei bambini. Da quando era scoppiato il caos nel nord, era possibile trovare ovunque rifugiati e fuggitivi che non erano riusciti a sopportare le maniere forti degli orchi.
Sfortunatamente, neanche lì veniva loro garantita una vita migliore. Era facile morire di freddo o di fame, tanto che c’erano montagne di scheletri su entrambi i lati delle strade e nelle pianure.
Se la situazione era così tragica per gli adulti, per i bambini era ancora peggio. Se non fosse stato per l’aiuto di Barbara, quei piccoli folletti sarebbero morti di fame o di freddo molto presto. Non era sbagliato affermare che le sue azioni erano state generose.
“Sì, un atto di gentilezza!” Ribadì Anya.
“Anya… Sapevi che il Signore ha accolto un gruppo di rifugiati e di bambini dal nord quando sono iniziate le rivolte? Li ha nutriti, ne ha fatto preti e studiosi… Ora, quando i nipoti di questi preti fanno ritorno nella loro madre patria, trovano le loro case devastate dalla guerra. Le cose sembrano peggio che mai…”
“Un tempo, le famiglie più grandi, i mercanti e le chiese avrebbero accolto un certo numero di bambini, ma adesso… Il mercato è saturo. Lonce e gli altri non hanno dove andare e possono solo morire di fame…” Sebbene fosse soltanto una constatazione, Anya riuscì a intravedere un luccichio risplendere negli occhi della santa.
“Anya!” Urlò all’improvviso Barbara.
“Sì!” Anya si avvicinò apprensivamente.
“Sei disposta a cambiare il nord con me?”
‘Vuole allontanarsi dal caos della guerra e aiutare i plebei?’ Anya era scioccata, non aspettandosi quel genere di desideri da parte della santa. Un altro pensiero, però, le si affacciò nella mente, lasciandola di stucco. ‘Aspetta… con il suo status, potrebbe benissimo essere un ordine del Signore.
‘Forse… Può una battaglia divina essere più terrificante di quella del regno mortale che sta per abbattersi su di noi?’ Il cuore di Anya era pieno di paura, ma riuscì comunque ad annuire, rigida.
“Bene! Faccio affidamento alla lealtà della Famiglia Bane e alla tua fede nel Signore.” Barbara annuì soddisfatta.
“Umm… Santa, posso sapere come intende la chiesa mettere fine a questa guerra?” Chiese Anya con cautela.
“Innanzitutto, ci concentreremo sul traffico di sangue sacrificale tra la tua famiglia e la Tribù Sanguenero. Il campione dell’essenza del sangue verrà trattato con…” Barbara lanciò un’occhiata ad Anya.
“La chiesa sa già tutto?” La voce di Anya lasciò trapelare il suo disagio. Dopotutto, non tutte le chiese tolleravano cose simili.
“Massacrare i plebei, comprare schiavi da uccidere e compiacere i demoni di altre razze…” Barbara tenne il conto con le dita mentre il viso di Anya si diventava lucido per via del sudore freddo, “Ognuno di questi peccati è sufficiente perché la tua famiglia venga condannata alla dannazione eterna. Tuttavia… fortunatamente, la famiglia Bane può essere ancora utile al nostro maestro…” La minaccia nella sua voce era ovvia.
“Sì!” Assicurò Anya, “La famiglia rispetterà le istruzioni della chiesa!”
“Bene!” Barbara sorrise, sebbene Anya non avesse diritto a resistere, “Continua il commercio con la Tribù Sanguenero. Ho bisogno che la nostra gente assuma il controllo…”
“Sarà fatto… Ma…” C’era una traccia di esitazione nella voce di Anya.
“Parla. C’è qualche problema?” Il sorriso sul volto di Barbara non si spense affatto, ma Anya avvertì l’aria gelarsi in un istante.
“Beh… La nostra famiglia ha l’incarico di ritirare e processare l’essenza di sangue. Il potere principale risiede nei grandi affari. Hanno anche il compito di aiutarci a contattare la Tribù Sanguenero e traggono profitto dal fatto di essere intermediari…”
Le parole di Anya implicavano che il traffico nell’impero degli orchi era fiorito nell’oscurità del nord. Era molto divertente il fatto che persino i piani alti dell’Alleanza della Luna Argentea fossero coinvolti nell’azione, non mancavano i pettegolezzi sul fatto che il Vecchio Mago avesse partecipato all’operazione e che i preti dell’eredità si fingessero da garanti.
“Tutti i traffici con Foresta Lunare sono controllati dal Gruppo dei Mercanti della Luna nera. Noi siamo solo dei mercanti girovaghi…” Le labbra di Anya si curvarono in un sorriso beffardo.
“Il Gruppo dei Mercanti della Luna nera? Non sembra sia così potente nel nord, o sbaglio?” Gli occhi di Barbara brillarono di confusione.
“É un grande gruppo d’affari costituitosi in segreto, formatosi nel mercato nero dai germogli di altre grandi attività. Controlla più del 60% dei traffici del nord.” Gli occhi di Anya sapevano di presa in giro.
“Che coraggio… La regina Luna Argentea è davvero patetica…” Barbara scosse la testa. Sebbene non avesse mai affrontato questo genere di situazioni sull’Isola di Debanks, aveva abbastanza esperienza per fiutare un buon affare.
“Quindi… chi ci ostacola, con esattezza?” Chiese Barbara.
Anya prese un bel respiro prima di sputare il nome, “Il signore del Gruppo dei Mercanti della Luna nera, Il Mastino dell’Ombra Gloff!”
“Il Mastino dell’Ombra? Che soprannome interessante…” Barbara iniziò a ridere.
“É sempre nascosto nell’ombra, come un lupo affamato che non disdegnerebbe nemmeno la carne putrida. Persino i selvaggi temono la sua avidità e ferocia…” Le spalle di Anya tremarono, come se avesse pensato a qualcosa di terrificante.
“Interessante!” Il sorriso sul volto di Barbara si allargò, “Aiutami a ottenere un appuntamento con lui…”
Le attività oscure come il Gruppo di Mercanti Neon e il Gruppo di Mercanti della Luna Nera avevano canali segreti per trasmettere le informazioni, nonostante il divieto della Famiglia Bane. Non ci volle molto perché Anya ricevesse la notizia che Gloff aveva accettato l’incontro.
La sede dell’incontro era un bar sotterraneo. Il proprietario era una persona intelligente, perciò evitarono di ricorrere a luoghi in cui i paladini avrebbero potuto scoprirli. L’odore del vino scadente, misto a quello di tabacco e profumo da quattro soldi, riempiva il locale, facendo rabbrividire Anya.
Tuttavia, quando videro Gloff nella sua vera veste, persino Barbara sembrò piuttosto sorpresa. Anya urlò dallo shock.
Il Mastino dell’Ombra appariva decisamente troppo potente. I canini sporgevano dalla bocca e aveva un naso nero maculato che faceva da contorno a due occhi rossi, animaleschi. La pelle era rattoppata e grinzosa, piena di grasso e carne.
‘Un mezzosangue Shar Pei? É una combinazione rara…’ Pensò tra sé Anya. Normalmente, tali esseri venivano uccisi alla nascita e già quelli che sopravvivevano erano rari, figuriamoci raggiungere un tale potere. La percentuale di chi poteva farlo era inferiore a uno su diecimila.
“Prego, sedetevi, bellezze!” La voce tonante proveniente dalla gola di Gloff, sembrò come se avesse parlato con la lingua di fuori. Anya dovette sforzarsi per capire cosa stesse dicendo.
“Molte grazie!” Disse, inchinandosi con sincerità, ma mentre prendeva posto, avvertì uno sguardo disgustoso esaminarla. La sensazione di bramosia e desiderio le fece venire subito la pelle d’oca. ‘Il Mastino dell’Ombra, il re della carne marcia… Questo soprannome gli calza a pennello…’
“Cosa succede, donne? Non sembrate molto soddisfatte di come mi sto occupando di voi…” Gloff ingurgitò una quaglia fritta ripiena di funghetti e spezie, la lingua giallo cremisi che penzolava, provocando la nausea in Anya.
“Si tratta delle comunicazioni con la Foresta Lunare…” Andò dritta al punto, reprimendo a fatica il disagio.
“Quindi si tratta di questo…” Gloff stava ancora infilandosi del cibo in bocca e un servo prese un enorme quaderno nero e cominciò a sfogliarlo di fronte a lui.
“Non abbiamo interessi in quella zona adesso, perciò i mercanti nobili dovranno attendere un po’…”
“Non ci sono altri modi? Pensi che potremmo discutere della ripartizione dei profitti qui?” Chiese Anya, sondando il terreno.
“Non si tratta dei profitti.” Gloff sembrava piuttosto risoluto. Aveva già divorato tutto il cibo di fronte a lui e qualche cameriera volpe stava usando dei fazzoletti candidi per asciugargli la bocca.
“Ma… Se Miss Anya insiste, potremmo continuare questa conversazione in privato… haha…” Il luccichio rosso negli occhi di Gloff si accese.
……
“Dannazione… quello stupido mastino, porco…” Iniziò a lamentarsi Anya una volta raggiunta la strada.
“Io lo trovo alquanto intelligente…” Barbara spinse il suo mantello nero, rivelando il suo viso ammaliante.
“Santa, intendi che dovrei…” Anya si sentì subito amareggiata, ma annuì con difficoltà, “Se è per la chiesa, sono disposta a farlo…”