Carovana
“Non avrei mai pensato di tornare al nord” Anya fermò il suo cavallo e guardò la natura selvaggia quasi come in trance.
“Argh!” “Ahh!” tra gli arbusti si sentivano i ruggiti taglienti dei goblin che minacciavano la carovana dietro di lei. Se non avessero mostrato la loro vera forza, questi goblin avrebbero continuato a seguirli, cercando un buco tra le loro difese mentre erano in attesa dei rinforzi e al momento giusto sarebbero entrati in azione, riducendo a carne da macello chiunque nella carovana.
“Via!” Anya sapeva come occuparsi di loro e non aveva nemmeno avuto bisogno di dire niente, prima che alcuni cavalieri in armatura accorressero. I cavalli nitrirono mentre i cavalieri, brandendo le loro spade, spaventarono i goblin che iniziarono scappare in preda al panico.
“Haha, stupidi nani verdi!”, disse un cavaliere ridendo di gusto, mentre con lo spadone a forma di drago nelle sue mani scacciava dall’erba diversi sporchi e verdastri goblin.
*Bang! Bang!* tanti di quei pietosi piccoli sciocchi subirono ferite mortali, e coloro i quali vennero risparmiati, iniziarono a urlare in preda al panico, terrorizzati per il loro destino. Quelli goblin rimasti fuggirono velocemente, facendo agitare l’erba alta come delle onde. Una carovana non poteva sopravvivere nel nord se non era in gradi di sconfiggere i goblin e gli orchi delle Pianure senza Fine; sarebbero stati sterminati dagli altri gruppi di mercanti, uccisi in una dura battaglia che avrebbe lasciato le loro ossa a marcire per sempre tra la natura selvaggia.
Molti goblin vennero catturati ed esposti alla testa della carovana e le loro urla sarebbero state il miglior deterrente contro il pericolo, o anche solo contro altri goblin.
Anya si allontanò da lì a causa della puzza di quei barbari verdastri, coprendosi la faccia con una sciarpa bianca ricamata d’oro.
“Maledizione, non c’era un modo migliore di questo?” i suoi occhi osservarono i servitori, con un accenno di risentimento nel cuore, “con loro qui, anche se fossimo circondati da tribù di orchi, non avremmo molto da temere, no?”.
Certamente Anya sapeva che quel posto adesso era territorio dell’impero degli orchi e se fossero stati circondati dall’orda, nemmeno tanti eroi sarebbero bastati per salvarli; così questo decise di ignorare il suo risentimento, e non disse nulla.
“Ci sono questioni importanti che la attendono, Miss Anya!” un giovane e immaturo servitore smagrito arrivò correndo ma i suoi occhi rivelavano una tranquilla risolutezza che non si accostava bene al suo viso dolce.
“Qual è il problema?” chiese Anya. “È un problema che riguarda il nostro arrivo alla Foresta Lunare,” replicò il giovane. Anya gli lanciò un’altra occhiata.
“Vado immediatamente”, disse Anya, che per un attimo si fermò a guardare il ragazzino da dietro, con un briciolo di invidia, “Che ragazzino fortunato… si chiamava Lonce? Ha ricevuto la benevolenza del signore…”
La prima volta che lo vide, non era altro che un debole ragazzino che si nascondeva tra le ombre, ma ora? Il suo temperamento e il suo fisico erano stati trasformati enormemente, e inoltre stava ricevendo un attento addestramento da parte della Chiesa del Serpente Gigante.
“Aveva risvegliato il suo talento da cacciatore di demoni di ispirazione divina… molto probabilmente quel leggendario cacciatore di demoni lo accetterà come suo discepolo…” Anya guardò nuovamente Lonce e pensò ai suoi fratelli che vennero mandati alla Chiesa del Serpente Gigante; un sorriso amaro comparì sul suo volto, ma non poteva lamentarsi perché capì la ragione dietro a quel trattamento. I Banes erano una famiglia d’affari non appartenenti ad alcun credo ma dovettero convertirsi alla fede di Kukulkan però la loro devozione non poteva essere comparata con quella che aveva mostrato Lonce. E anche se gli eredi della famiglia erano ancora giovani, non sembravano intenzionati a diventare dei fanatici.
“Ma la prossima generazione di bambini potrebbe essere allevata…” Anya aveva ben compreso le basi della chiesa e i legami che le permettevano di esistere; quello monetario e gli altri aiuti erano solo uno degli aspetti ma, quello fondamentale nella rapporto tra una persona e la chiesa era la forza della propria fede. Talento e soldi non erano importanti come una fede appassionata.
Anya sapeva che la Chiesa del Serpente Gigante aveva delle abilità divine uniche in grado di determinare la grandezza della fede di una persona attraverso la luce della fede emessa dal credente; questo tipo di abilità la fece sentire in serio pericolo.
“Sembra che debba approfondire le mie conoscenze sulla dottrina del loro dio; sorella Barbara potrebbe aiutarmi…” Anya arrossì pensando a Santa Barbara, per ragioni che nemmeno lei conosceva.
“Padre!” Anya cavalcò fino a raggiungere Fagus, continuando il viaggio al suo fianco. Il loro viaggio era così importante che addirittura il capo della famiglia aveva raggiunto personalmente la testa della carovana.
“dobbiamo occuparci di questi problemi in nome del Signore. Non possiamo permetterci alcun errore!” disse Fagus con un’espressione solenne.
“Capisco, Padre.” Anya prese un respiro profondo. Leylin aveva elargito un miracolo alla loro famiglia, cacciando via i LunaNera e ristabilendo la casata in un colpo solo. Così facendo, aveva immediatamente liberato il Gruppo dei Mercanti Fluorescenti, permettendo loro di intavolare trattative con la Tribù del SangueNero.
Indipendentemente da come Fagus e sua figlia le considerassero, le azioni della Chiesa del Serpente Gigante questa volta erano state piuttosto cattive, ma ormai si erano imbarcati su questa nave e potevano solo continuare sulla rotta che Leylin aveva tracciato per loro. Fagus conosceva bene gli orrori di una guerra tra dei, e ora che un innocente come lui era stato buttato nella mischia, anche se era restio, l’unica cosa che poteva fare era stringere i denti e andare avanti.
Improvvisamente si udì del trambusto più avanti, e Anya bisbigliò all’orecchio di Fagus “Padre, abbiamo avvistato dei cavalieri dell’impero degli orchi”.
“Non importa” Fagus guardò le bandiere che avevano issato come lasciapassare che l’impero degli orchi aveva dato loro per garantire la sicurezza della loro carovana.
“Argh…” “Argh…” cupi ululati si udirono quando alcuni cavalieri finalmente comparirono davanti gli occhi di Anya. Erano dei lupi mannari alti circa mezzo metro in più di un essere umano, con occhi e capelli verdi e cavalcavano lupi giganti dal manto argentato.
“I Cavalieri Lupo!” Anya sbiancò alla vista di questo squadrone d’élite dell’impero degli orchi, equipaggiati in modo tale da poter competere contro i cavalieri umani; i Cavalieri Lupo erano un incubo per tutte le persone del nord. I cavalli della carovana nitrirono nervosamente sotto gli sguardi dei lupi, sbattendo gli zoccoli contro il terreno mentre i loro respiri si condensavano in un vapore bianco.
Fortunatamente il comandante dei Lupi, agitò la sua mano dopo aver visto lo stendardo sopra la carovana così i lupi fecero loro strada, mettendosi in testa alla carovana, nonostante il terrore che avevano causato; inoltre il capitano mandò due cavalieri anche in fondo, per proteggere le spalle della carovana.
“Sigh… paragonate a quella dell’Alleanza Luna Argentea, le strategie di guerra dell’impero degli orchi sono…” borbottò Fagus tra se e se, ma non completò la frase.
Anya sapeva cosa voleva dire suo padre. l’Imperatore degli Orchi Saladin era un capo molto saggio e lungimirante, il quale osservando come gli umani erano fioriti con l’avvento della civilizzazione, stava cercando di imitarli per sviluppare il proprio impero. In cambio di cibo ed equipaggiamenti, Saladin aveva promesso al Gruppo dei Mercanti Fluorescenti e al Gruppo di Mercanti della LunaNera, di proteggerli all’interno dei suoi confini; erano così stati mandati ordini alle truppe degli orchi di non attaccarli e di fare solo accordi commerciali equi. Questo avrebbe potuto attirare altri mercanti e aumentare ancora la potenza del loro impero.
Alustriel e i suoi sottoposti non erano minimamente comparabili sotto questo aspetto e l’unica cosa che li aiutava era l’appartenenza alla stessa razza e gli orchi erano i loro nemici naturali. Ma i benefici di commerciare con l’impero degli orchi non bastavano a scacciare le ombre della guerra.
Ma d’altra parte, il fatto che gli orchi stessero comprando pergamene magiche ed equipaggiamenti potenti, era un chiaro segnale per Fagus che si stavano preparando per la guerra.
“Cosa ne pensi?” una figura alta e magra chiese a Lonce “Hai paura?”
“No. non ho nulla da temere grazie alla protezione del mio Signore…” Lonce afferò una benda di canapa legata attorno al suo collo che sembrava che nascondere qualcosa.
“Bene allora, cosa pensi degli orchi intenti a civilizzarsi e che stanno proteggendo la nostra carovana?”. L’uomo abbronzato sembrava come voler testare le abilità deduttive di Lonce. Quella domanda sarebbe stata difficile anche per un adulto.
“Sento come…” Lonce chinò la testa e iniziò a riflettere; quando sollevò nuovamente la testa i suoi occhi non avevano più un barlume di perplessità, ” Gli orchi emanano un’aura selvaggia e sanguinaria. Sembra giusto aiutarli ad avanzare vero la civilizzazione, ma continuo a sentire come se ci fosse qualcosa di ingiusto.”
Anche senza ulteriori argomentazioni, l’uomo sembrava soddisfatto della risposta, “Hai ragione. Gruumsh, il dio degli orchi, è una divinità di selvaggi. Questo cambio non si abbina con la vera natura del suo dominio, quindi potrebbe causare seri problemi… quanti dei degli orchi vorrano cambiare la loro disposizione naturale verso la civilizzazione?”
“È così tanto difficile?” Lonce chinò la testa. Solo a pensarci si rese conto di quanto potesse essere sbalorditivo.
“Lo è! certe volte gli dei non possono nemmeno scegliere di cambiare il proprio allineamento e disposizione…” sospirò l’uomo, “E anche se lo stesso Gruumsh ha approvato questo cambiamento, non saranno in tanti altri a farlo. Lo sbilanciamento del potere ha causato un colpo fatale per l’impero degli orchi…”