Commercio
Il decreto dell’imperatore era stato imposto con forza e ferocia, diffondendo così la paura attraverso l’impero degli orchi. Il Gruppo di Mercanti Fluorescenti aveva consumato molti dei propri beni durante il viaggio, scambiando ferro, cibo, armi e artefatti magici con una grande quantità di materiali preziosi. Gli orchi in cambio avevano dato alcuni oggetti speciali del nord ad un prezzo incredibilmente basso infatti per loro le gemme non erano altro che pietre e scambiarli con armi, razioni e vestiti era un grande affare. Così il Gruppo dei Mercanti Fluorescenti si trovava in ottima condizione quando finalmente giunse alla Foresta Lunare. Questa era la base della Tribù del SangueNero, un posto in cui Leylin aveva combattuto duramente, diverse volte in passato. Il commercio con la Tribù del Sanguenero fu anche il motivo che portò i paladini ad accorgersi del Gruppo dei Mercanti Fluorescenti, ma con l’esortazione della Chiesa del Serpente Gigante, continuarono le transazioni…
Nello stesso momento, un altro gruppo a cavallo entrò nella Foresta Lunare superando velocemente ogni ostacolo; il vento leggero della foresta alzava le loro vesti quel tanto che bastava a rivelare un bagliore argentato.
“Il Nord, la Foresta Lunare e la Tribù del SangueNero… sono tornata” il loro capo borbottò guardando la Foresta Lunare e, persa nei suoi pensieri, si tolse il cappuccio rivelando un viso giovane.
“Potrebbe non essere il posto in cui tutto ha avuto inizio, ma è stato il posto che ha visto il maggior spargimento di sangue… sembra un buon posto in cui finire tutto…” borbottò.
Una delle figure incappucciate si fermò accanto a lei, mostrando un viso triste e benevolo . “Tutto bene, Capitano Rafiniya?”
“Non è niente, Cardinale Karal!” Rafiniya scosse la testa, “Ho passato molto tempo qui prima, quindi è solo un po’ di nostalgia…”
“Mm. La tua familiarità con i terrestri ci sarà di grande aiuto, dobbiamo sfruttarla” il Cardinale Karal fece un gesto con la mano davanti al petto, “Abbiamo saputo che i peccatori del Gruppo dei Mercanti Fluorescenti sta per mettersi in contatto con le creature mannare della Tribù del SangueNero qui tra non molto, per rifornirli con materiali per un sacrificio di sangue…”
“Queste esseri senza scrupoli dovrebbero andare all’inferno!” Rafiniya digrignò i denti, la sua terrificante energia divampò sul dorso delle sue mani quando afferrò la sua spada. Solo il pensiero che stessero usando il sangue e le anime di esseri innocenti per allietare degli dei maligni, la fece sentire come se uno spaventoso insieme di fiamme potesse divampare dal suo petto.
“In nome della giustizia io epurerò ogni malvagità e ogni peccato!” i paladini di alto rango iniziarono a cantare al suo fianco, con i loro volti illuminati da una fioca luce bianca.
……
Il Gruppo dei Mercanti Fluorescenti incontrò un gruppo di creature mannare subito dopo essere entrati nella Foresta Lunare ma avendo già intrattenuto rapporti commerciali diverse volte, il capo delle creature mannare sapeva bene chi fossero e, una volta che i mercanti mostrarono i loro vessilli, furono subito portati verso il centro della foresta, dove risiedeva la Tribù del Sanguenero. “È passato tanto tempo, Gara lo Sciamano…” Fagus salutò uno sciamano, più piccolo delle creature mannare attorno a lui, con tanti strani ornamenti su tutto il suo corpo.
“Sento qualcosa di diverso su di te…” disse Gara muovendosi in avanti per annusare Fagus, e causando una stretta al cuore ad Anya. Fagus si pietrificò per un momento, ma rispose tranquillamente, “Haha… ma cosa dici amico mio… forse è quel maledetto cuoco che ha messo troppe cipolle nella zuppa del mattino…” vedendo l’espressione calma di suo padre, Anya provò profondo imbarazzo per la sua paura.
“Può darsi…” Gara non insistette e indicò la strada, “Aei in ritardo, amico mio. Ci hai quasi fatto perdere la cerimonia questa volta; se il Signore dovesse arrabbiarsi, giuro che la tua testa sarà appesa ad essiccare sul ramo di un albero!”
La creatura mannara aprì la sua bocca rivelando dei denti terrificanti; la sua lingua era spinata e la puzza disgustosa di carne che usciva dalla sua bocca fece venire il voltastomaco ad Anya.
“Dovresti saperlo…” Fagus iniziò subito a scusarsi, “Le guardie di Luna Argentea sono state sostituite con un gruppo di paladini e tutti gli affari sono diventati più difficili… non è stato facile essere sicuri di non perdere l’occasione per lo scambio…”
“Certamente, ci sono meno carovane che passano di qui recentemente. Ho sentito che la tua regina sta prosciugando i mercanti per iniziare la prossima guerra…” Gara annuì, in segno di solidarietà verso Fagus e si avvicinò al corpo dell’uomo in maniera amichevole
“Non permetterò che un nostro amico soffra, te lo prometto!” esclamò battendosi il petto. se Anya non avesse visto quanto fossero brutali le creature mannare durante la caccia e le cerimonie, avrebbe pensato che quell’essere fosse onesto e gentile.
“Vieni, mostrami cosa mi hai portato!” dopo la chiacchierata, Gara andò subito al punto.
“Certo, amico mio; mi sono preparato per questo scambio per molto tempo…” Fagus sorrise e una dozzina di servitori si mosse in avanti al battito delle sue mani, portando pesanti scrigni con grandi lucchetti di bronzo. Si poteva vedere uno spesso strato di seta elfica dentro, col pregiato materiale ridotto a un mero strumento per comprimere gli oggetti al suo interno, evitando così possibili danni.
Fagus aprì uno scrigno più piccolo dopo aver tolto lo strato di seta, fatto di mogano coperto da grandi venature. L’essenza di sangue all’interno brillò con un bagliore che attirò l’attenzione di tutti, e il denso olezzo di sangue che emise, fece inarcare le sopracciglia di Anya.
“Questo è… questo odore…” Gara lo Sciamano prese un respiro profondo e sembrava quasi intossicato, un rossore iniziò a spuntare sulla sua faccia, “Posso confermare che è un oggetto di grandiosa qualità!”
“Ma certo! non hai idea di cosa ho dovuto fare per—” iniziò Fagus, sputacchiando saliva ovunque, ma Gara lo zittì subito scocciato.
“So cosa vuoi, amico mio” fece un cenno a due creature mannare che sollevarono un forziere pieno di oggetti da dare a Fagus. Il forziere di legno sembrava piuttosto malandato, per nulla comparabile con quello portato da Fagus. ma il bagliore emesso dallo scrigno alla sua apertura, abbagliò Anya: argento, oro, rubini, smeraldi… ogni sorta di materie preziose erano contenute in quello scrigno, e avevano causato una sete di ricchezza all’interno del gruppo, quel tipo di bramosia portava gli avventurieri e i mercanti a gettare via le loro paure, compresa quella della morte!
“Come è possibile?” “Sei soddisfatto?” le creature mannare scoppiarono a ridere, guardando Fagus gettarsi in mezzo a quelle ricchezze. Era uno scrigno contenete monete d’oro e tanti gioielli di inestimabile valore, alcuni piegati e sporchi di sangue e perciò era facile immaginare come, le creature mannare, fossero entrate in possesso di tali ricchezze, ma per la dea Waukeen, a quale mercante importerebbe?
“È abbastanza! È abbastanza! Gara lo Sciamano, la tua generosità è grande come le montagne e i mari, più bella delle stelle su nei cieli…” Fagus iniziò a ripetere queste sue parole.
“Sono contento che ti piaccia e fino a quando ci porterai ancora più armi, artefatti magici e importanti oggetti cerimoniali, potrai averne ancora tanta di questa roba…” Gara prese il controllo della transazione, che terminò velocemente. Dopo, lo sciamano in persona, portò Fagus al limitare della Foresta Lunare.
“Lo sai… quando la nostra Tribù del SangueNero conduce delle cerimonie, non permettiamo mai a degli stranieri di stare, a meno che non si offrano al nostro dio…” Gara rise.
“Certamente, capisco, capisco. Ce ne andiamo immediatamente!” Fagus usò un fazzoletto bianco per togliere via l’olio e il sudore dalle sue guance.
Lo sciamano delle creature mannare rimase al limitare della foresta a guardare il Gruppo dei Mercanti Fluorescenti scomparire all’orizzonte con un sorriso aveva profondo.
……
“Dovremmo aver superato il territorio delle creature mannare”. Anya guardò la foresta scomparire all’orizzonte, spingendo il suo cavallo per raggiungere Lonce e il nativo vicino a lui. “Ce ne andiamo cosi, mio signore?”
“Certamente; la Chiesa penserà al resto. Il Signore non aiuta chi ha poca fede in lui.
“Tutte quelle ricchezze ti appartengono!” Il nativo che sembrava un servo parlò severamente nella lingua del continente, e il suo corpo iniziò a trasformarsi; una luce iniziò a tremolare mentre un velo che sembrava quasi acqua scivolò via dal suo corpo, rivelando il suo vero aspetto: era il leggendario cacciatore di diavoli!
“Aspetta… è mio desiderio donare metà del guadagno alla chiesa!” lo interruppe subito Fagus. La missione, che pensava sarebbe stata estremamente pericolosa, era filata liscia come l’olio, e questo lo aveva riempito di gioia e anche dando metà del profitto alla chiesa, la rimanenza sarebbe comunque stata un enorme guadagno per lui.
“Grazie per la tua generosità!” il cacciatore di diavoli non esitò ad accettare la donazione di Fagus, e poi una chiesa in sviluppo, aveva bisogno delle donazioni dei suoi fedeli.
la Dea della Ricchezza usava addirittura il guadagno come un criterio importante per misurare le abilità dei suoi preti, e anche altri usavano questo metodo.
Sebbene Leylin avesse una gran quantità di proprietà, la Chiesa del Serpente Gigante era ancora in fase di sviluppo e quindi non rifiutò l’offerta.
“Questo è l’ultimo avvertimento… ci sarà una guerra e un conflitto qui a breve; andatevene immediatamente!” disse a Fagus il cacciatore di diavoli, prima di andare via con i suoi uomini.
Fagus attese fino a quando il cacciatore di diavoli, Lonce e il resto scomparirono all’orizzonte; dopodiché urlò, “Abbandonate tutti i carri! Portate con voi solamente cibo e oro, ce ne andiamo immediatamente!
I suoi ordini riecheggiarono per tutta la vuota pianura.