CERCASI TRADUTTORI E VOLONTARI CHE ABBIANO VOGLIA DI AIUTARE A CARICARE I CAPITOLI
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Capitolo 1155

“Che battaglia intensa!” Thultanthar stava volando nel vuoto, nascosta tra spaccature spaziali che i potenti fulmini delle piane degli Orchi non potevano raggiungere; sembrava una montagna indomita, dalla potenza imperscrutabile.

[Beep! Thultanthar nascosto dall’Intreccio Oscuro; livelli di difesa portati ad A1] Nei dintorni della città dell’era Netheril si diffuse una rete nera, che lentamente scomparve, unendosi all’Intreccio circostante; in questo modo, nascose immediatamente l’aura della città, rendendola impossibile da rilevare per quanto si avvicinasse al campo di battaglia.

“Dai il via al piano” ordinò indifferente Leylin, con uno sguardo gelido negli occhi.

Prima, con la sua Incarnazione, aveva rischiato grosso, mettendosi contro Malar e gli Dei degli Orchi per aiutare Mystra e Tyr. Tuttavia, le sue intenzioni non erano di creare problemi agli Orchi: dopotutto, loro erano del suo stesso schieramento, ed erano più vicini a lui che a Mystra e Tyr.

Comunque, lui era un Dio malvagio. Diventava gentile solo quando poteva ottenere qualcosa, e non avrebbe certo esitato a tradirli per ottenere un vantaggio personale. Con tutti gli Dei Maggiori impegnati nella battaglia, quello era il momento perfetto per mettere in atto i suoi piani.

[Beep! Missione definita, localizzazione dell’obiettivo… Obiettivo individuato!] recitò l’A.I. Chip, mentre trasmetteva numerose informazioni a Leylin. La porta posteriore da cui era uscito attraverso quel puntino rosso si attivò, permettendo all’A.I. Chip di cominciare la missione.

[Beep! Obiettivo confermato! Le difese del Regno sono state abbattute. Inizio del teletrasporto…] Con le notifiche dell’A.I. Chip come sottofondo, un potente uragano inghiottì Thultanthar e si scatenarono potenti tempeste, mentre la città si allungava nel vuoto come una spada affilata.

Bzzz! Thultanthar scomparve avvolta da una luce, per poi ricomparire nelle piane degli Orchi, sopra un magnifico palazzo dorato.

In quel posto c’erano molti postulanti Orchi che pregavano rivolti a una strana statua con le sembianze di un orco, e che furono spaventati dall’improvvisa comparsa di Thultanthar, così cominciarono a ruggire infuriati.

[Cannoni secondari pronti] L’unica risposta ai loro versi furono le parole glaciali dell’A.I. Chip; numerosi cannoni che si trovavano su Thultanthar spararono fasci di luce che con il loro potere dissolsero anche gli spiriti sacri. Nel cielo si diffuse una rete scura, che chiuse quello spazio e lo schiacciò a terra; alla fine, il posto fu raso al suolo da numerose raffiche di cannone.

Da sotto il palazzo comparve il vero corpo di un Dio, coperto di ampie vesti nere e circondato da un’aura di luce d’oro nero. Il corpo fu avvolto da un’energia oscura. Visto che aveva subìto un’importante perdita di energia divina, ed era stato risvegliato con violenza dal suo sonno, ruggì infuriato verso Leylin.

“KUKULKAN! E THULTANTHAR!” La sua voce era piena di rabbia e di sorpresa, ma rivelava anche una buona dose di paura.

“Quel localizzatore ha funzionato, alla fine” pensò Leylin, mentre guardava lo sconsolato Yurtrus che gli stava di fronte; i suoi occhi lampeggiavano come quelli di un predatore di fronte alla sua preda.

Il suo obiettivo non era mai stato Malar. Quella scimmia non era altro che una bestia selvaggia che aveva padroneggiato parzialmente le leggi del massacro, ma che non meritava la sua attenzione; l’unico Dio del Massacro che sarebbe stato degno della sua considerazione era Cyric.

Ma no, il suo obiettivo era il Dio della Morte degli Orchi, Yurtrus. Massacro e Morte si completavano perfettamente, ed entrambi potevano sostenere un Dio Maggiore; lavoravano molto bene insieme, perché i loro poteri si completavano a vicenda. Sarebbero stati perfetti come ultimo asso nella manica di Leylin.

Nelle Isole Debank, le innumerevoli morti causate dalla piaga avevano permesso a Leylin di cominciare a studiare la Legge della Morte, ma non era riuscito a capire molto, ed era rimasto lontano chilometri dal comprenderla.

Tuttavia, quello era il Mondo degli Dei, e lui era un Magus! Perché mettersi a cercare di capire piano piano una Legge, quando poteva semplicemente uccidere un Dio e prendersi il suo posto?

C’erano molti Dei della Morte nel Mondo degli Dei; il più forte era Kelemvor, il Dio Maggiore della Morte. Tuttavia, lui era troppo forte perché Leylin potesse tramare contro di lui in quel momento, e c’erano altri Dei in altri Pantheon a cui poteva puntare. Alla fine Leylin aveva scelto Yurtrus perché era molto più debole degli altri, era solo un Dio Inferiore. Un Dio degli Orchi sarebbe stato molto più facile da affrontare, rispetto agli Dei degli altri Pantheon.

Ma soprattutto, in quel momento gli Orchi erano in guerra! Era l’occasione perfetta per colpire! Con tutte queste ragioni contingenti, sarebbe stato un vero peccato se Leylin non avesse colto quell’opportunità, perciò aveva organizzato tutto.

Per riuscire a uccidere Yurtrus, Leylin aveva usato Malar come distrazione: aveva finto di essere stato fregato dagli inganni di Malar nella Foresta della Luna, usando la sua Incarnazione come esca e confessando la propria posizione a Mystra e Tyr perché facessero fuori gli Orchi in un colpo solo. Quel processo era stato estremamente pericoloso: se non avesse avuto numerosi assi nella manica, la sua Incarnazione sarebbe stata uccisa da Mystra e Tyr.

Ma tutta quella fatica era stata ripagata: gli Orchi avevano subìto gravi perdite, e Gruumsh aveva dovuto intraprendere una guerra divina che aveva fatto cadere tutte le difese. Ora Yurtrus non aveva più nessuno a proteggerlo, perciò quello era il momento migliore per colpire.

Leylin era riuscito a piazzare un localizzatore addosso a Yurtrus durante la battaglia, in modo che la città volante potesse portarlo immediatamente da lui per ucciderlo.

Visto che Thultanthar era stata usata contro Sekolah in precedenza, gli Dei si sarebbero sicuramente preparati ad affrontare un Dio Maggiore con una città dell’era Netheril: infatti, avevano nascosto i loro veri corpi, facendo in modo che non ci si potesse teletrasportare nei loro regni divini. Se Leylin non avesse preparato tutto prima, sarebbe dovuto entrare nel regno divino di Yurtrus e trovarlo da lì dentro, e prima che l’A.I. Chip fosse riuscito a rintracciarlo, Gruumsh avrebbe sicuramente fatto in tempo ad accorrere in sua difesa.

Ma a quel punto non esisteva più alcun “e se”: il suo piano aveva avuto successo, e Leylin si sarebbe goduto i suoi bottini di guerra.

“Cosa stai cercando di fare? Queste sono le piane degli Orchi. Il mio regno divino è molto vicino a quello di Gruumsh, quindi lui può inviare i suoi cloni in qualunque momento…” Sur viso dorato di Yurtrus c’era un’espressione sconcertata, molto rara da vedere sul volto di un Dio.

Quello era il frutto della fatica di Leylin. Numerose Incarnazioni di Yurtrus erano già state uccise da Mystra e Tyr, e questo aveva provocato danno sufficiente da mandarlo a riposare. Nonostante ormai avesse capito di essere in pericolo, sarebbe stato incredibile se fosse riuscito a usare anche solo il 60% del suo potere, mentre al contrario Leylin, insieme a Thultanthar, era all’apice del suo potere.

“Yurtrus… In nome del Dio del Massacro, io ti dichiaro morto…” Dietro la schiena di Leylin apparve la sagoma di un potente serpente alato, le cui ali demoniache si allargarono fino a coprire metà dell’area del regno divino di Yurtrus. Una cupa oscurità incombeva minacciosa su di lui, e lo inghiottì.

Negli occhi del serpente c’erano solo apatia e avidità: Yurtrus fu sopraffatto dalla disperazione.

Rumble! Nel regno divino di Gruumsh i potenti fulmini si fermarono improvvisamente, e lui ruggì di rabbia.

“Cos’è successo?” Mystra e Tyr guardarono sorpresi davanti a sé, trovandosi di fronte una scena terrificante.

“Yurtrus… Dannato verme, pigmeo, bastardo degli inferi, hai davvero il coraggio di…” ruggì Gruumsh, ma ormai era troppo tardi. Nelle piane degli Orchi, un regno divino scomparve, lasciando quel posto come dirigendosi verso il vuoto, per poi sprofondare nell’oscurità. I postulanti di Yurtrus furono presi dall’angoscia, e morirono senza nemmeno accorgersene; i suoi preti, nelle altre piane, si trovarono tagliati fuori dagli incantesimi del loro Dio.

E tutto ciò poteva significare una sola cosa: il Do della Morte degli Orchi… Yurtrus… Doveva essere morto!

“Il Dio del Massacro!” Mystra e Tyr lo capirono immediatamente, ma non riuscirono a evitare quella fine. Le armate degli Orchi si fermarono per un solo momento, per poi ricominciare ad attaccare con ancora più ferocia!

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