CERCASI TRADUTTORI E VOLONTARI CHE ABBIANO VOGLIA DI AIUTARE A CARICARE I CAPITOLI
CERCASI TRADUTTORI E VOLONTARI CHE ABBIANO VOGLIA DI AIUTARE A CARICARE I CAPITOLI

Capitolo 1185

Sopravvivenzal

Doron si guardò intorno; c’erano tanti soldati, temprati da mille battaglie, determinati e pronti a tutto. Queste truppe corazzate convergerono in un unico gruppo, camminando lungo le strade, formando un fiume nero.

Vi erano soldati di tutte le età, dai ragazzini agli anziani con i capelli bianchi; c’erano anche alcune forti donne tra i ranghi che anche se apparivano estremamente disordinati, le aure che emanavano, facevano immediatamente dimenticare il disordine. Le difficoltà degli Anni Oscuri avevano risvegliato la loro natura che aveva permesso loro di sopravvivere ad innumerevoli situazioni tra la vita e la morte.

Vivevano con insetti e bestie e dovevano lottare per sopravvivere; nessuno di coloro che avevano vissuto prima di questa epoca, sarebbe stato in grado di comprenderli e anche un carpentiere come Doron era sicuro di poter uccidere una delle guardie cittadine del suo vecchio villaggio.

‘Devo tornare, devo; per Lina!’ Doron raccolse tutta la sua risolutezza e aprì una grande porta di metallo. Pensare a chi lo stava aspettando a casa gli diede la forza per continuare, e anche se non sapeva perché era stato tanto debole da salvarla allora, Doron aveva trovato una compagna che riusciva a capirlo e dalla quale egli stesso adesso dipendeva. La loro relazione era ciò che lo aveva salvato da numerosi incontri che avrebbero potuto ucciderlo e anche i dottori parlavano di lui come di un uomo che era stato in grado di uscire più volte dalla sua stessa tomba.

‘Non so se riuscirò a sopravvivere domani, ma la prossima volta… chiederò la sua mano…’ si grattò il petto, esalando un freddo respiro.

“Doron!” una mano nera, forte ma esile, gli diede una pacca sulla spalla e l’impatto quasi lo fece cadere a terra; Doron si girò, con un’espressione di gioia nel volto. “Fratellone Jimmy!” la persona che gli aveva dato una pacca, era un giovane alto e smilzo; aveva un elmo con corna di mucca, e portava una grande ascia da battaglia al fianco. Anche se la lama era scheggiata, i cinquanta chili di peso della sua arma, avrebbero fatto fuggire chiunque.

C’erano altri guerrieri al suo fianco, a formare un piccolo gruppo. Jimmy sembrava avere un grande rispetto per tutti gli altri.

“Haha, ragazzino. Sapevo che l’acido degli insetti divoratori di luce, non ti avrebbe potuto uccidere…” Jimmy sembrava estremamente eccitato, e passò una borraccia di cuoio a Doron, “tieni, bevi un po’!”

“Ooh…” Doron salivava, e prese un grande sorso dopo aver sentito diverse persone inspirare con stupore attorno a lui. Un forte sapore, aspro e speziato, scese lungo la sua gola e il suo stomaco, riscaldandolo immediatamente. “È vino forte!” dissero i guerrieri attorno, invidiosi di lui. Qualunque vino forte, veniva venduto a prezzi enormi, in quei tempi e una borraccia di vino era come una seconda vita in quella fredda landa desolata. Molti membri del gruppo guardarono Doron con circospezione, ma si girarono subito dopo che restituì la borraccia a Jimmy.

Di chi si stavano prendendo gioco? Il nome del Frantumatore di Crani risuonava per tutta la regione e anche se Jimmy sembrava quasi un palo, l’ascia da battaglia nelle sue mani aveva già fracassato la testa di tante persone, anche più grosse di lui.

A volte i sopravvissuti erano molto più pericolosi degli insetti e anche solo per una piccola borsa di grano, acqua pulita o anche un pezzo di carne secca, due persone avrebbero potuto combattere fino alla morte; Doron stesso si era imbattuto in queste scene molte volte, ma proprio per questo aveva avuto un’ottima impressione della generosità di Jimmy; essere in grado di mostrare dei sani principi e della gentilezza, in questi tempi era davvero raro e anche se Jimmy lo avesse fatto per usarlo, sarebbe andato bene lo stesso; dopo tutto, un carisma e una sincerità del genere erano rare anche tra i leader e inoltre se Jimmy aveva deciso di usarlo, voleva dire che anche lui, in fondo, valeva qualcosa.

Doron strinse la spada di metallo nelle sue mani. “Haha… quindi? ti unirai a noi per la missione, questa volta?” Jimmy si grattò la testa calva mentre osservava Doron con i suoi grandi occhi blu.

“No… ho bisogno di provviste per sopravvivere al freddo, questa volta; ho anche bisogno di prendere medicine o incantesimi di cura, Lina ha preso un brutto raffreddore e sono un po’ preoccupato…”. Doron arrossì; pure il gruppo di Jimmy avrebbe dovuto sacrificato vite per prendere tutto ciò che gli serviva.

“Se le cose stanno così…” Jimmy si grattò il mento.

“Quindi andrò da solo questa volta…” disse Doron, dopo un po’ di esitazione.

Jimmy gli afferrò le spalle e scoppiò a ridere fragorosamente, “Non avrei mai pensato che il nostro piccolo Doron sarebbe diventato un adulto… hahah… molto bene! puoi prendere qualcosa dai miei bottini!”

“G… grazie, Fratellone Jimmy!” Doron era talmente commosso che quasi gli scendevano le lacrime.

“Non piagnucolare come una donna; seguimi!” Jimmy sollevò la sua ascia da battaglia e uscì dalla fortezza; questa fortezza aveva alte torri nelle aree più esterne, e la parte centrale era anche essa fortificata in modo tale che anche se le parti esterne fossero state sfondate, si poteva ripiegare e serrare il perimetro. Il capo era al centro, e al suo fianco l’armata e i professionisti; il classismo era rimasto anche nell’età oscura.

Uno come Doron poteva solo spingere la sua famiglia nelle regioni più remote e incustodite; erano in pericolo, minacciati dall’orda di bestie, e con la necessità di far fronte anche a ferite molto grandi per questo le loro case erano costruite come piccoli forti.

Il più grande desiderio di Doron, oltre a sposare Lina, era di portarla al centro del forte. Molte voci dicevano che vi erano potentissimi lanciatori di incantesimi a sorvegliare l’area, rendendola il luogo più sicuro del continente e ogni famiglia aveva a disposizione vino rosso e pane; anche prima dell’età oscura, questo era quello che Doron aveva sempre desiderato.

‘Comunque… i maghi non hanno già perso la loro abilità di lanciare magie?’ dopo tutto, era ancora colpevole degli eventi accaduti nella vecchia villa Holdman. Ma la fortezza contava ancora sulla magia per allontanare gli insetti e sopravvivere, quindi non c’era motivo per dubitare della sua esistenza. Doron guardò verso le mura esterne della fortezza; vi era una solida torre di granito che aveva tracce di sangue e fluidi corporei degli insetti; ogni piattaforma aveva un piccolo cannone nero sulla sua somma. Luccicanti rune risplendevano da dentro i cannoni, rassicurando le persone che li vedevano. Questa non era la prima volta che Doron vedeva quei cannoni che avevano mietuto vittime in ogni attacco degli insetti tanto che anche i potenti vermi rossi, li temevano.

*Rumble!* un grande meccanismo venne sbloccato, facendo abbassare il ponte, quando un grande battaglione di cavalieri, che indossavano splendide armature, trottarono fuori in ranghi e file, e creando invidia tra i mercenari. Quello era un regimento di Professionisti, che avevano una forza incredibile; una volta che qualcuno veniva preso nell’esercito, anche qualora non fosse stato inviato al centro, sarebbe stato mandato in aree relativamente sicure, e sarebbe stato rifornito di scorte di cibo e questo era il sogno di molti civili; il più forte gruppo di avventurieri, sbiancava paragonato ai soldati, facendoli sembrare quasi un prodotto contraffatto. Erano poche le persone, come Jimmy, che non si sentivano inferiori a quelle truppe, anzi competevano con loro allo stesso livello.

‘un insetto vale un punto di contribuzione. ne ho già 90, quindi me ne servono solo dieci in più per avere l’accesso alle aree più interne e diventare un membro dell’armata’ il desiderio iniziò ad ardere dentro Doron, In fondo questo significava essere un passo più vicino a realizzare il suo sogno!

‘Fratellone Jimmy ha già raggiunto i punti contributo necessari, ma poiché ha molti fratelli lì fuori, è rimasto anche lui qui…’ Doron era estremamente colpito da Jimmy.

*Thud! Thud!* l’armata entrò in formazione in quel momento, facendo calare un’atmosfera solenne che ammutolì gli avventurieri.

*Whoosh!* il vento freddo soffiava, facendo così sventolare nel vento la bandiera di Luna Argentea, tenuta da uno dei cavalieri, che emanava uno strano bagliore.

Jimmy sbatté gli occhi e vide diversi punti neri nei cieli. Anche senza il sole, i suoi occhi si erano abituati all’oscurità e grazie all’aiuto delle stelle nei cieli —conosciute per essere le luci di regni divini degli dei— era in grado di vedere chiaramente in un raggio di 50 metri.

Quei molti punti neri divennero sempre più grandi e una volta che vicini, tutti gli spettatori fecero delle esclamazioni di sorpresa: erano le sagome di tanti maghi che volavano in aria.

“La mia gente…” disse una maga con indosso un’armatura bianca e argentata; le sue sembianze erano oscure, ma la sua voce portava con se le vicissitudini del tempo, guidando le voci allarmate e i sospiri delle persone.

“È la signora della città” “la Regina di Luna Argentea! Woo! Woo!”

Doron si inchinò come il resto delle persone lì intorno; essere in grado di chiedere la sua protezione, quando il mondo era finito, era abbastanza per lui per esprimere la sua gratitudine e i suoi ringraziamenti. Ma la regina, che continuava a fluttuare, nonostante non sembrasse invecchiata di un giorno, aveva un’espressione poco felice sul volto.

CERCASI TRADUTTORI E VOLONTARI CHE ABBIANO VOGLIA DI AIUTARE A CARICARE I CAPITOLI

Commento

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Options

not work with dark mode
Reset