– Alla Vigilia dell’Arrivo
Gli ambienti artificiali, spesso, sono i più deboli e soggetti a influenze esterne.
Combinando il potere della Dama Sibilante che aumentava i tassi di riproduzione e l’espansione dell’ingodigia che dilagava nelle pianure, ciò che si otteneva non era un semplice aumento, quanto piuttosto un cambio radicale e incalcolabile del tasso stesso. Anche Leylin non stava più nella pelle a pensare ai cambiamenti che stavano per avvenire.
Più importante di tutto era il fatto che quegli effetti erano derivati dal potere delle leggi. Leylin non aveva fatto praticamente nulla perché ciò accadesse, il che lo estrapolava dal quadro.
La stessa Dama Sibilante avrebbe sospettato solo un’invasione dall’esterno del Monarca dell’Ingordigia, concentrandosi altrove e non su Leylin.
Se due esistenze del genere in grado di controllare le leggi si fossero contese il controllo di quel mondo, cosa sarebbe accaduto all’ambiente circostante?
Leylin era divertito al solo immaginare una cosa simile.
Indugiò un’ultima volta con lo sguardo su quella palude crivellata di caos e ingordigia, poi se ne andò senza degnarla di un altro sguardo.
Il seme era stato piantato: non stava a lui sapere come sarebbe cresciuto e germogliato.
(UncleFatty: Che si fotta il detto “raccogli ciò che semini” xD)
Il mattino seguente, Leylin portò Belinda e Sophia lontano da lì.
“Che c’è, Nick? Avverti pericolo?”
Belinda aveva l’impressione che Leylin si comportasse in modo leggermente sospetto.
“Ho la sensazione che qualcosa di terribilmente svantaggioso per noi stia per accadere, senza che noi ce ne accorgiamo!” rispose lui con volto solenne, gli occhi che trasudavano apprensione.
“Uhm… Anche Sophia ha avvertito quella sensazione malvagia, piena di caos e ingordigia…” Belinda era ancora un po’ sospettosa, ma la più sorprendente era Sophia, che se ne stava da parte ad annuire, visibilmente terrorizzata.
“Quella sensazione malvagia è diventata un tornado senza che ce ne accorgessimo, sorella, e si sta espandendo ancora! Andiamocene da qui subito, ti prego!”
Gli occhi di Sophia si spalancarono e lei iniziò a tremolare.
“Va bene, andiamo subito.” Belinda poggiò le mani sulle sue spalle e iniziò a tranquillizzarla con gentilezza, senza più il minimo dubbio riguardo la proposta di andar via. Leylin la osservava e studiava, interessato.
‘La forza della sua linea di sangue non è granché concentrata, eppure ha una percettività innata così acuta… sè per via della sensibilità della sua anima?’
Sophia aveva dei poteri di percezione molto sviluppati, ma purtroppo per lei davanti aveva Leylin, che in questo era esperto ed aveva già una sua età. Lui era in grado di seppellire qualsiasi emozione nel più profondo del cuore, e di stroncare sul nascere qualsiasi tentativo di percepire o sbirciare nei suoi sentimenti.
Sophia, quindi, fu portata a credere che fratello Nick le stesse sorridendo affabilmente e che avesse un’espressione di conforto, e non si accorse mai che dentro, molto in profondità, lui la stava studiando.
‘Questa sensibilità innata ha molto margine di miglioramento. Per ora è troppo debole.’ Leylin non poté che scuotere la testa e incalzare la lucertola terrestre gigante a proseguire il viaggio.
………
Con i piani di Leylin e il suo vero corpo che emetteva a deboli tratti un’aura potentissima, le bestie tormentate dal desiderio di ingordigia non avrebbero osato avvicinarsi ed assalirlo grazie all’aura che si lasciava dietro. Sophia si era calmata ed aveva ripreso il suo originario aspetto puerile.
Leylin si era lasciato dietro una scia di spaventoso desiderio di ingordigia, la cui influenza continuava ad espandersi. I rango 4 e 5 che ne venivano influenzati spuntavano fuori uno dopo l’altro, e combattevano i clan serpente Stella del Mattino intelligenti.
Prima che la Dama Sibilante iniziasse a fare sul serio, sarebbe già stato troppo tardi.
La Dama allevava con la massima cura tutte le specie serpenti superiori che vivevano nelle Pianure Omniserpe, come pure le risorse di cui esse abbondavano. Ora, però, era un paradiso in cui prosperare per l’ingordigia.
(UncleFatty: Queste Pianure continuano a cambiare di nome D: Non sapendo per certo se siano la stessa, o diverse pianure, cambieremo il termine a seconda del testo)
L’area, però, era vastissima, quindi l’unico posto in cui l’ingordigia potesse seminare il caos era una piccolissima parte della stessa. Le preparazioni di Leylin e la sua interferenza all’energia caotica facevano sì che non attirasse troppa attenzione, anche se si diffondeva rapidamente.
Con il passare del tempo la situazione si era complicata ed era diventata più spaventosa.
Essendo stato lui a dar vita a questo disastro, Leylin non avrebbe perso tempo a tenerla sotto controllo più a lungo. Dieci giorni ed un altro lungo viaggio dopo, la Città Sacra dei serpenti ed il cuore del Continente delle Grandini erano davanti ai loro occhi.
“Di questo passo, arriveremo domani a mezzogiorno al più tardi!” disse fiduciosa Belinda osservando la mappa che aveva in mano.
Leylin si limitò ad annuire. Aveva già preso nota di alcuni cambiamenti durante il viaggio.
Apparvero alcuni piccoli ibridi serpente, e si vedevano dei ranch e dei giardini botanici. Tutto faceva credere di essere entrati in un’area abitata da specie intelligenti.
“Il mio amico Aegnis è la guardia di più elevato rango in tutta la Città Sacra. Ci aiuterà, ne sono certa!”
Belinda sembrava emozionata, e Leylin sapeva che cosa aveva in mente.
Di sicuro, essendo una criminale ricercata dall’Occhio del Giudizio, lei si rendeva conto di essere in una situazione terribilmente spiacevole. Se non fosse stata in grado di risolvere la situazione, probabilmente avrebbe dovuto nascondersi insieme a Sophia per il resto delle loro vite.
Tuttavia si trovavano nel Continente delle Grandini, e non è che Belinda avesse effettivamente tradito l’Occhio del Giudizio – si era solo ribellata ad una delle sue squadre, anche se forse aveva strafatto un po’.
Con la protezione di qualcuno di importante nella Città Sacra la faccenda si sarebbe potuta tenere a bada, anche se non necessariamente sarebbe riuscita ad annullare l’influenza dell’Occhio del Giudizio né il mandato di arresto. Era già abbastanza per permetterle di camminare alla luce del giorno insieme a Sophia.
‘Bisognerebbe essere davvero influenti per riuscirci. Lo status precedente di Belinda non glielo avrebbe consentito, a meno che la sua amica non sia la diretta discendente di un clan importante…’
Si sfregò il mento: aveva già capito tutto.
“Questa Aegnis, per caso, è di un clan importante della Città Sacra? O forse ne è una discendente?” chiese.
“Indovinato.” Belinda si bloccò, apparentemente sorpresa dalla perspicacia di Leylin, ma non negò. “Sì. Aegnis fa parte della famiglia Steward, una delle dieci più influenti della Città Sacra. Essendo discendenti diretti della Matriarca possiedono una nobile linea di sangue, ed hanno servito la Città come pilastri di difesa per generazioni.”
“Finché farò affidamento sulla famiglia Steward nessuno sarà offeso dal fatto che sia appartenuta all’organizzazione “Occhio del Sacrificio”. Dopo qualche tempo, avrò speranza di rinegoziare il mandato di arresto!”
Belinda aveva pianificato tutto. “Con il suo aiuto, di sicuro potrò ottenere un certificato di residenza. Nick, tu…”
Era visibilmente preoccupata che Leylin non avrebbe avuto salva la faccia, dopo tutto questo, ma non aveva di che preoccuparsi.
“Non preoccuparti, non avrò problemi.” Le sorrise.
Salvare la faccia? Non gli importava affatto. In più aveva aiutato Belinda dall’inizio, anche tenendo costantemente conto in segreto dei suoi sentimenti – e non lo aveva fatto tutto proprio per questo?
Leylin aveva già sentito parlare delle rigide regole della Città Sacra. Senza un potente garante al suo fianco, il suo status di straniero non identificato gli avrebbe reso davvero difficile stabilirsi nel posto, tanto più che gli sarebbe stato più facile volare che sperare di diventare un cittadino.
Soprattutto ora che aveva messo in moto degli ingranaggi la Città Sacra sarebbe diventata via via più movimentata: senza un motivo per entrare, con ogni probabilità lo avrebbero tormentato un bel po’.
Salvare la faccia in quella situazione, quindi, non era davvero un problema se paragonato a tutto questo.
A lui era sempre interessato soltanto di ottenere benefici. Con la sua attuale identità da mezzosangue Serpente DemonAlabastro e Nick il vagabondo, per quanto umilianti fossero le situazioni, come poteva davvero importargli qualcosa?
C’era però da riconoscere che, in alcune materie, l’integrità morale di Leylin era una bella gatta da pelare.
“Bene.” Lo sguardo di Belinda si scaldò, facendosi soddisfatto.
Era abbastanza sicura di potersi stabilire nella Città Sacra, ma se Leylin non avesse accondisceso ad abbassare la testa le sue origini sconosciute sarebbero state un gran bel problema.
Vederlo cedere così la fece sentire in un attimo molto più tranquilla.
“Ho ancora dei risparmi, e grazie alla nostra forza potremo accettare degli incarichi nella Città Sacra. La paga sarà più che sufficiente per permetterci di sopravvivere! Per quanto riguarda Sophia, mi servirà una governante o una tata, o chiunque possa prepararla ad un futuro matrimonio…”
Belinda era immersa nei suoi piani per il futuro, fino alle ultime parole in cui lanciò un’occhiata a Leylin di nascosto. Arrossì, ma fece sparire l’espressione in un istante.
“È g-già così tardi, dovremmo riposare…”
Sembrava non rendersi conto di quanto fosse timida, e tirò dietro di sé nella tenda Sophia – ancora presa a giocare. “No! No!” piagnucolò lei in disappunto.
Leylin guardò nella direzione in cui Belinda era scomparsa grattandosi il mento, con uno strano sorriso sul volto.
………
“Beh… buonanotte ragazze!” disse dolcemente Leylin avvicinandosi alla loro tenda.
“Buonanotte, Nick.” rispose Belinda con la voce tremolante, seguita da quella di Sophia: “Fratello Nick, volevo dirti…”
“Ah!” la interruppe Belinda, i cui rimproveri erano evidentemente umiliati e arrabbiati.
Quella tenda così rumorosa e instabile fece sorridere Leylin, che tornò alla propria.
Non fosse stato per la Maledizione Omniserpe sul suo corpo e la vicinanza alla Dama Sibilante e alla Città Sacra, gli sarebbe piaciuto giocare ancora un po’ con Belinda.
In quel momento però, proprio a causa della maledizione e della pressione che esercitava su di lui, non era dell’umore adatto.
Di fatto, se non fosse stato un così bravo attore con una volontà così forte, forse Belinda lo avrebbe già scoperto da un pezzo.
Stabilita la sua routine quotidiana, la sua espressione si fece grandiosa e solenne.
“Domani arriveremo alla Città Sacra, il quartier generale della Dama Sibilante.”
I suoi occhi avevano un’espressione cupa. “Tutto ciò che ho, le mie speranze di spezzare i vincoli della linea di sangue – il mio successo o sconfitta dipendono dalla mia prossima mossa!”
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Capitolo regolare dell giovedì.
Capitoli della settimana: 4/9
Trad: Kido
Edit: UncleFatty
Spoiler 737:
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