– Accordo
Perché il piano di Leylin potesse riuscire, gli era essenziale un clone. Non potendo usare il seme animico, però, avrebbe dovuto separare parte della sua veranima e darle abbastanza autorità da poter agire indipendentemente.
Aveva già ottenuto da Melinda la tecnica per dividere la veranima, e il metodo per controllare la parte distaccata glielo aveva appena dato Ignox.
“Ora devo fondere le due tecniche, e trovare un modo di reincarnarmi in un altro mondo… grazie all’abilità del Piatto del Falco-Salamandra, il mio clone potrà entrare in segreto nel Mondo degli Dei… ed essendo un corpo del tutto indipendente, sarà considerato nativo di quel mondo e non verrà tenuto sotto stretta sorveglianza, quindi potrò aumentare la sua forza senza destare l’attenzione…
“Anche se dovessi fallire, ci avrò perso solo un clone. Se ho fortuna, invece, non mi servirà nemmeno conquistare il mondo. Mi basterà fondermi di nuovo con il clone e assorbire la forza primordiale del Mondo degli Dei, e guadagnerò enormi benefici… Naturalmente, se davvero il piano riesce, tutto quel mondo sarà mio!” I suoi occhi si infervorarono.
Ora che il suo piano era pronto, poteva dare inizio al resto dei preparativi.
Il sonno profondo poteva durare secoli per alcuni esseri di legge, ma lui aveva una marea di cose di cui occuparsi – comprendendo i piani per la sua famiglia e discendenza. Non gli servì molto tempo né sforzi per occuparsi di queste faccende comuni, ma la soddisfazione che gli davano faceva valere la candela.
L’entrata del laboratorio, rimasto quieto per lungo tempo, svelò un corridoio oscuro. La lampada di ottone emetteva un lustro offuscato, e le fiamme eterne sopra di esso emettevano ancora fiamme vive e ardenti e calore.
“Ora che ho un’aspettativa di vita di centinaia di migliaia di anni, mi pare che questo secolo sia passato in un batter d’occhio…”
Leylin sembrava cupo, mentre camminava per il passaggio segreto per arrivare nel mondo esterno.
Il castello, quel pomeriggio, era toccato dai caldi raggi del sole invernale, che creavano una sensazione accogliente. La cima di alcune colline intorno al castello era leggermente innevata, ma c’era vita tutto attorno.
Il punto in cui Leylin era uscito era l’area più importante del castello, nonché quella in cui la sicurezza era più serrata che in qualunque altro posto.
Il castello era sorvegliato e pattugliato da svariati Stregoni di alto rango, e aveva un aspetto di splendore e grandiosità.
Qualsiasi Stregone del sottosuolo che pattugliasse la zona aveva gli occhi colmi di riverenza, guardando il castello.
Stavano facendo la guardia al più potente Monarca del continente centrale! Orgoglio degli Stregoni della linea di sangue, il più potente Stregone di rango 6 del Clan Ouroboros, Leylin Farlier – e quello era il suo castello!
Era il neonato centro del potere di Leylin nella costa meridionale, nonché accampamento principale dell’intera famiglia Farlier.
“Il Castello Targaryen è sempre lo stesso!”
Leylin gongolò appena, scomparendo a mezz’aria per portarsi nel salone del castello.
Svariati strumenti cerimoniali iniziarono a tremare, producendo una meravigliosa musica. Il trono al centro del salone rilasciò una oscura radiosità, come a onorare l’arrivo di un imperatore.
In un bagliore Leylin si mise a sedere sul trono, la cui parte superiore si curvò da sé per permettergli di sedere comodamente.
“Mmm, mica male!” annuì lui in approvazione, e avvertì una coscienza euforica nel salone: apparteneva alle ondulazioni emotive del castello.
Con le abilità di cui disponeva, erano sufficienti le potenti radiazioni che emetteva involontariamente per cambiare del tutto il castello in poco tempo.
Quando lo aveva costruito, aveva deliberatamente infuso vitalità ai materiali di cui era fatto, a causa delle sue radiazioni.
Il Castello Targaryen era diventato da molto tempo un vero e proprio castello Magus antico, che non aveva niente da invidiare ai più famosi del continente centrale. Aveva anche generato una propria coscienza, al soldo di Leylin.
Aveva, poi, le più disparate abilità e possenti difese.
“Senza il mio permesso, forse i Magi di rango 5 o 6 potrebbero addirittura avere difficoltà a muoversi qui dentro!”
Leylin ne era certo.
“Di’ a tutti che sono qui!” disse poi, dando una pacca al bracciolo del trono.
*Clang! Clang!* Nel cuore del Castello Targaryen, in cima ad una torre campanaria nera, un ingombrante carillon di ottone si mise in moto senza nemmeno il vento, producendo dei suoni sordi che sembravano penetrare tutto intorno.
Il pesante carillon risuonò nel castello intero, e alcuni Stregoni rimasero scioccati e con la bocca spalancata.
“N-nove volte di seguito? Questo segnale…”
C’era uno Stregone novellino appena avanzato, stupito come se avesse visto qualcosa che pensava impossibile.
“Che fortunato sei, ragazzo, sembra che tu possa assistere al momento in cui il Monarca della Linea di sangue torna dalle sue ricerche!” Il caposquadra, dal fianco, gli diede una pesante pacca sul petto, con una punta di apprensione nella voce. “È un peccato che non possiamo entrare nel salone di ritrovo centrale… quell’autorità la hanno soltanto i gendarmi, le governanti e la famiglia del Monarca…”
“Gendarmi? Un giorno lo diventerò! E allora io…”
Gli occhi del giovane sembrarono infuocarsi.
“Fa’ bene il tuo lavoro, allora!” Il caposquadra gli diede una pacca sulla testa e rise incoraggiante.
*Clang!* *Clang!* *Clang!* *Clang!* *Clang!* *Clang!*
Terminato il fragoroso rintocco delle campane, all’interno del salone discussioni fasci di fiamme color verde giada presero vita.
Ogni tanto, da esse si intravedevano uscire delle sagome, che si inchinavano rispettosamente a Leylin per poi prendere il posto a sedere a loro assegnato, gli occhi colmi di ardore.
Tra di essi c’erano naturalmente persone che dovevano ancora ottenere l’abilità di spostarsi con facilità tra luoghi differenti. Tuttavia, trovandosi nel Castello Targaryen, quel tipo di teletrasporto non sarebbe stato un problema visto che Leylin lo consentiva, e in questo anche il castello stesso li aiutava.
“Padre!”
Uno dei fasci di fiamme, uno molto grande, arse vivacemente, rivelando le sagome di due Stregoni.
In testa stava ovviamente Syre. Aveva lunghi capelli neri e gli occhi colmi di un misterioso fascino, il che lo faceva somigliare un po’ a Leylin.
Attorno a lui aleggiava l’aura distintiva di uno Stregone, che gli conferiva un fascino letale.
Accanto a Syre c’era Freya, vestita come una donna di alto rango. i suoi occhi, però, nascondevano un che di risentimento e amarezza.
“Freya, vieni!” disse Leylin, che con un gesto della mano la invitò a prendere posto accanto a lui mentre salutava il resto degli ospiti.
Era pienamente consapevole di quanto lei fosse scontenta di lui.
Peccato che volesse davvero qualcosa che Leylin non era in grado di darle.
Lui poteva benissimo passare un po’ di tempo in più per occuparsi di questioni che riguardassero persone o cose che conosceva bene, ma non avrebbe mai potuto restare al loro fianco.
Il suo sguardo era sempre fisso in lontananza, infatuato dal fascino dell’eternità.
Non si sarebbe fermato prima di aver raggiunto il suo obiettivo.
Era chiaro, però, che Freya lo amasse. Non le importava che Leylin si intrattenesse sessualmente parlando con altre all’infuori di lei, ma era davvero delusa dal fatto che avesse portato avanti un esperimento per un secolo intero.
Lei nascondeva questi sentimenti, ma Leylin lo aveva capito lo stesso.
Peccato che lui non potesse essere in grado di accontentarla in quel senso. Non poteva che farsi perdonare in qualche altro modo. Forse, una volta ottenute la vita eterna e la libertà, avrebbe trovato davvero il tempo di starle accanto senza restrizioni.
Al momento, davanti a lui aveva molti Stregoni di alto rango oltre a Syre. Erano i governanti e gendarmi del castello, i cui occhi non nascondevano un certo entusiasmo.
Per loro Leylin era un dio.
Dopo che la tediosa etichetta fu rispettata, Leylin pose loro alcune domande, per lo più riguardo le novità del Clan Ouroboros.
Ottenute le sue risposte, Leylin era completamente aggiornato riguardo gli sviluppi dell’organizzazione a lui assoggettata.
Il Clan Ouroboros aveva iniziato a trasformarsi da un bel po’. Grazie ai benefici illimitati degli scambi con il sottosuolo non solo ora controllavano la costa meridionale, ma si stavano anche allargando alle organizzazioni circostanti.
Anche la branca nel continente centrale funzionava bene, e la sua reputazione ancor più fiorente che mai.
Anche la famiglia Farlier aveva fatto progressi rapidamente. Syre e Daniel, i due discendenti di seconda generazione, erano cresciuti, e anche nella terza e quarta generazione c’era stata un’ondata di talenti.
Ovviamente alcuni di loro erano ricercati da molti nobili delle linee di sangue, e avrebbero avuto problemi in futuro per questo.
“Syre, con gli scambi con il sotterraneo hai fatto un ottimo lavoro!” disse Leylin lodando Syre con apatia, mentre osservava gli altri Stregoni sotto di lui.
“Sono qui oggi per informare tutti voi che intendo portare i miei esperimenti a un livello ancor più profondo. Il nostro prossimo incontro potrebbe essere tra centinaia di anni, anche un migliaio. Mentre sono assente, lascerò tutto ciò che riguarda il Clan Ouroboros e la famiglia Farlier a mia moglie e al mio amato figlio, Freya e Syre…”
Gli altri Stregoni di alto rango ormai erano abituati a ordini del genere. Dopotutto, Leylin aveva già fatto lo stesso in passato, scaricando le sue responsabilità agli altri. Ora non stava facendo altro che renderlo ufficiale.
Intanto, il suo atteggiamento noncurante riguardo i secoli che sarebbero potuti trascorrere rese gelosi gli altri Stregoni.
Esperimenti della durata di oltre un millennio? Per gente come loro, il blocco insormontabile dello Stella del Mattino significava che con ogni probabilità non sarebbero vissuti oltre quella turnata di esperimenti di Leylin…
[su_service title=”Secondo anniversario WMW” icon=”icon: comments-o” icon_color=”#000000″ size=”16″] Esattamente due anni fa pubblicavo il primo capitolo di Warlock of the Magus World.
Esattamente un anno fa pubblicavo l’annuncio del primo quizzone per l’anniversario.
Nel primo anno abbiamo fatto 257 capitoli, e nell’annuncio vi ho promesso che le cose sarebbero migliorate… Beh, siamo arrivati al