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Capitolo 788

– Reincarnazione in Mondi Differenti

La sagoma del Targaryen rattrizzì e scomparve gradualmente. Dalle sue labbra sfuggì un debole barlume di luce rossa, che scomparve sulla sua mano brillando come una lucciola: era la veranima più piccola che Leylin aveva ottenuto dalla divisione. L’esperimento doveva cominciare immediatamente, o sarebbe scomparsa all’esposizione al mondo esterno.
“Cancello astrale, apriti!” sbuffò lui a voce bassa, eseguendo una procedura identica a quella di poco prima. La sua forza animica procedette al guado lungo il fiume astrale, fino a raggiungere il ciclopico muro di cristallo che circondava il Mondo degli Dei.
“Piatto del Falco-Salamandra!” Il piattello di pietra nelle mani di Leylin si portò accanto al muro di cristallo, emettendo una luce che diede l’idea di star sciogliendo una parte dello stesso.
In quell’istante si aprì un canale nella parete cristallina, e gli occhi di Leylin si illuminarono mentre il suo corpo emetteva devastanti ondulazioni magiche di rango 7. “Incantesimo di rango 7 – Reincarnazione in Mondi Differenti!”
Il tempo sembrò arrestarsi. La briciola di veranima nelle mani di Leylin fu ricoperta dal radioso incantesimo, e scomparve nel Mondo degli Dei.
Tutto era andato molto velocemente: una volta finito il procedimento il Piattello del Falco Salamandra esplose riducendosi in polvere, e il muro di cristallo si ricompose rapidamente senza nemmeno la traccia di una breccia.
“Ora dipende tutto dalla veranima…” L’enorme cancello astrale crollò poco a poco su se stesso, lasciando a Leylin solo un sorriso beffardo.
Con le gravissime ferite che aveva riportato non poteva far altro che sprofondare nel sonno all’interno del laboratorio, rigenerandosi con il passare del tempo mentre controllava il suo clone nel Mondo degli Dei.
“Con delle ferite del genere di sicuro mi addormenterò per qualche secolo. Se non dovessi ottenere niente di buono dal Mondo degli Dei, avrei sprecato così tanto…” A questo pensiero, il suo corpo scomparve nel terreno sotto il laboratorio.
Il corpo principale addormentato poteva ormai concentrare la propria attenzione solo sul clone.
L’indottrinamento e il raffinamento da parte di una forza primordiale era un processo spaventoso.
La sua veranima avvertiva che, dal momento stesso in cui aveva varcato il Mondo degli Dei, accanto a lui si erano formati incredibili mulinelli energetici, che lavavano via senza tregua ogni traccia del potere che aveva posseduto.
Doveva essere un effetto dell’incantesimo di rango 7: permetteva a Leylin di raggiungere il nucleo del Mondo degli Dei e di essere alterato dalla forza primordiale stessa.
Una volta terminata la modificazione, forse poteva anche lavare via da sé qualsiasi traccia della sua provenienza esterna e diventare così un nativo di quel mondo.
L’alterazione fu incredibilmente rapida: il brillio del Piattello si era offuscato di molto con la semplice apertura dello strato esterno della muraglia di cristallo, e all’apertura del Mondo degli Dei si era distrutto senza lasciar traccia di sé.
Dopodiché restava solo la forza dell’incantesimo di rango 7, la magia di reincarnazione che avrebbe permesso a Leylin di raggiungere il mondo. Il lustro che lo ricopriva si dissipò poco a poco.
Come a spogliarsi di un soprabito, una volta che i raggi di luce dell’incantesimo si furono offuscati la veranima di Leylin rimase spoglia nell’oscurità più totale.
Che vastità! Che paura! Che sconfinatezza!
Questi furono i primi pensieri ad affollarsi nella veranima. Paragonata a quel mondo enorme, la sua piccola veranima era un niente – non poteva essere paragonata nemmeno a una formica, poteva solo starsene a tremare in un angolino.
Subito dopo fu invasa da una potente fonte di energia.
Sensibilmente ridotta in dimensioni e condensata, la veranima iniziò inaspettatamente a rimpicciolire ancora sotto l’influsso alteratorio della forza del mondo.
“Anche la mia forza animica è stata strappata via con la forza…” La veranima di Leylin stava a osservare il processo, in grado soltanto di ridere.
Era ancora in continua alterazione, al punto che la coscienza di Leylin si stava offuscando.
I cambiamenti dovuti alla forza del mondo si insinuarono nello strato più profondo della veranima, dove stavano i suoi ricordi e gli elementi più importanti del suo essere.
La spaventosa forza animica la invadeva spietatamente senza arrestarsi.
“Possibile che… Verrò sconfitto in questo modo? In un modo così ridicolo?”
La sua veranima era in punto di morte, e solo questo pensiero riuscì a farsi strada tenace, come fosse il suo ultimo sforzo.
*Bzzt bzzt!* Fu allora che dai ricordi della veranima di Leylin brillò viva una luce bianca.
Sotto l’influenza dei raggi di quella luce, la forza del mondo si fece esitante per un breve istante, e lasciò andare i suoi ricordi per alterare altre aree.
“Forse… Forse fa parte dell’incantesimo di Reincarnazione in Mondi Differenti? Quindi ha ancora un po’ di energia, conservata nei miei ricordi? Oppure… è qualcos’altro?”
La veranima era perplessa, ma avendo raggiunto il limite minimo cadde in un sonno profondo.
Il tempo sembrò fermarsi in quel momento, e sembrò passare moltissimo tempo.
“Dove… sono?” Leylin, ripresa conoscenza, controllò i dintorni confuso.
Forse ‘controllare’ non era appropriato come termine, perché non aveva più un corpo – e quindi niente occhi o organi simili.
Ciò che stava provando a fare in quel momento era più che altro usare i sensi per esplorare l’area.
Oscurità… attorno a lui solo oscurità, senza un minimo barlume di luce. Leylin, che ora aveva ripreso i sensi, saggiò i dintorni e si sentì impotente.
“Anche la mia veranima è scomparsa. Il mio corpo ora non è che un misto di ricordi e frammenti di anima, quindi?”
D’improvviso la sua coscienza s’illuminò: sentì come se ci fosse nell’aria un buco nero che la risucchiava.
La sua coscienza si fece via via più sfocata, fino a cadere in un sonno profondo…
“Per quanto ho dormito?”
Quando si svegliò di nuovo, il paesaggio attorno a lui era nuovamente diverso.
Oltre alla stessa dilagante oscurità era visibile una luce arancio-rossa. Nella confusione sentiva anche una sorta di ronzio sordo.
Per fortuna, anche se la sua coscienza era debole, Leylin riuscì a capire che non era più senza origine, ma che qualcosa la teneva in vita.
“In questo stato, devo fare di tutto per ridurre il consumo energetico e permettere alla coscienza di riposare, così potrò riprendere le forze…”
La sua coscienza si addormentò di nuovo. Tuttavia, prima di allora, Leylin iniziò a contare.
Una volta raggiunto il 17280000, Leylin si svegliò.
“Uhm… sono passati 17280000 secondi, cioè duecento anni?”
Una volta sveglia, la sua coscienza si rincuorò di essere diventata più forte. Provava chiaramente la sensazione di ricevere energia, come un torrente caldo che si riversava inarrestabile nel suo stomaco.
“Stomaco? Uhm!!!” Il suo corpo fu pervaso da una forza elettrostatica, e subito dopo Leylin sentì contrarsi la sua gamba destra.
“Questo…” La sua coscienza si schiarì tutta in una volta, mentre continuava a testare dettagliatamente.
Grazie al sonno poté sondare un’area più vasta, figurandosi in mente l’immagine di un bimbo che si tocca la testa. Vedeva le vene, e anche le ossa.
“Ho un corpo! Quindi sono sempre stato un embrione nel grembo di una donna incinta!” comprese all’improvviso.
“Allora la Reincarnazione in Mondi Differenti ha funzionato!”
Leylin, però, si trovò perplesso. “Devo ripartire da neonato? Ma che vergogna!”
A causa della sua pelle sottile, arrossì solo per un istante, prima di classificare la situazione come fosse niente di che.
“Un bambino è troppo debole. Per come sono ora, i miei genitori devono essere umani comuni del Mondo degli Dei. È un peccato, ma in questa situazione non posso proteggermi. Posso solo sperare nel destino…”
Tutta la sua vecchia energia era stata lavata via e gli era stata tolta. Anche l’energia animica di cui i Magi andavano tanto fieri era scomparsa del tutto. A parte un minimo di consapevolezza, non era diverso da molti altri bambini non nati e non poteva avere modo di difendersi.
In più, al solo pensiero Leylin si sentiva confuso.
“Non va bene! Il cervello di un bambino non è maturo. In questo stato, devo trattenere i pensieri il più possibile. Meglio dormire.”
Aveva capito tutto.
Le coscienze non possono esistere senza un corpo, soprattutto nel Mondo degli Dei dove le leggi erano ancor più severe. Leylin aveva perso tutta la sua energia animica solidificata. La sua coscienza e la forza spirituale dovevano fare affidamento a quel corpo di un feto in via di sviluppo, quindi non poteva affaticarsi troppo. Se la donna fosse andata incontro a un aborto spontaneo per colpa sua, sarebbe stato spacciato.
Avendolo capito, allora, non potè che abbandonarsi a un sonno profondo, nella speranza che la donna sarebbe stata al sicuro.
“Ugh…” Nel frattempo, in una città portuense del Mondo degli Dei.
Una giovane e nobile donna si strinse lo stomaco, crucciando rigidamente le sopracciglia.
“Che succede, cara?”
Un uomo giovane accorse in suo aiuto, con un’espressione preoccupata.
“Il bambino. Ha scalciato…” disse lei con voce delicata, raggiante della luminosità dell’amore materno.
“Che piccolo impudente!”
Il giovanotto si accovacciò, accostando l’orecchio al pancione sotto le proteste civettanti della madre.
[su_service title=”Secondo anniversario WMW” icon=”icon: comments-o” icon_color=”#000000″ size=”16″] Esattamente due anni fa pubblicavo il primo capitolo di Warlock of the Magus World.
Esattamente un anno fa pubblicavo l’annuncio del primo quizzone per l’anniversario.
Nel primo anno abbiamo fatto 257 capitoli, e nell’annuncio vi ho promesso che le cose sarebbero migliorate… Beh, siamo arrivati al

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