– Uccello Fiammeggiante
Centinaia di imponenti navi da guerra navigavano nei mari esterni, potenti e magnifiche a vedersi.
Il comandante della flotta non aveva certo il tempo di ammirare tale spettacolo. C’erano cinquemila uomini da nutrire e curare, il che era un grosso problema nei mari. A ciò si aggiungeva l’irrequietezza e la spossatezza che costantemente si insinuava negli uomini di Leylin.
Fortunatamente l’equipaggio originariamente apparteneva ai pirati della Tigre Scarlatta, quindi potevano gestire una navigazione a lunga distanza. Tiff stesso aveva suoi inviato accoliti sotto a ogni nave, aumentando il morale degli uomini. Senza la santa magia ad aiutarli, era una prova molto grande.
Leylin era sul ponte della nave ammiraglia, a guardare il mare sconfinato. Sospirò lievemente: “Il nostro cibo e le nostre scorte si stanno esaurendo rapidamente. Questa guerra a lunga distanza è davvero un grande azzardo… Per fortuna, siamo in grado di raggiungere le Isole Debank prima che le nostre risorse si esauriscano…”
Una vampata di rosso apparve sul volto di Isabel, cosa assai rara. Essere il capitano delle Tigri Scarlatte per così tanti anni aveva ucciso l’elegante signorina di un tempo. Ora era una pirata, piena di ferocia e abile nell’inganno. Solo quando era con Leylin come in quel momento rivelava una parte del suo lato femminile.
“Siamo in grado di prendere i rifornimenti al raggiungimento delle coste? Potrebbe non essere il metodo più sicuro!”
Ascoltando le sorprendenti parole di Isabel, Leylin scosse la testa. “Abbiamo un numero limitato di uomini. Ognuno di loro è estremamente prezioso, quindi non possiamo fare sacrifici insensati…”
Anche nel mondo precedente in cui Leylin aveva vissuto era difficile vincere le guerre, dopo aver vissuto un lungo periodo di viaggio.
“A che cosa stai pensando?” Isabel lo guardò.
Aveva già disegnato una mappa di navigazione con l’Isola Debank al centro. La scala usata per il disegno era alquanto assurda, ma era sufficiente.
“In primo luogo faremo una deviazione e faremo un giro attorno a quest’area.” Leylin indicò un gruppo di isole che si trovavano proprio dietro Debanks. Erano abbastanza grandi da avere ciascuno un regno al potere, a loro volta erano circondate da molte isole minori.
“Intendi dire… Quindi prima abbattiamo le Isole Chihuahua e poi le usiamo come punto di rifornimento?” ipotizzò Isabel. Sebbene avesse pensato anche a quella strategia, avrebbe richiesto troppo tempo per essere preparata. Leylin aveva mantenuto un tono calmo, malgrado la situazione pressante, riusciva a contenere le proprie preoccupazioni.
“Sì. Sembra che ci sia una tribù con oltre diecimila membri qui, potremmo usarli per perfezionare la nostra abilità nella guerra e allenare gli uomini…” Anche se sia Leylin che Isabel erano fiduciosi nella forza del loro esercito, non era possibile stabilire un coordinamento in un giorno o due. Leylin voleva prima metterli alla prova con qualcosa di semplice.
“Ho capito…” Questa strategia di lenta e costante avanzata mostrò a Isabel quanto fosse determinato suo cugino, così immediatamente gridò gli ordini.
……
Le Isole Chihuahua erano vicine all’Isola Debanks. La tribù che risiedeva lì era vassalla del Regno di Sakartes, ma a causa dell’oceano che li separava poteva vantare una certa indipendenza.
Con la loro scarsa abilità nel costruire le navi, anche se facevano a pezzi tutti gli alberi della zona per costruire zattere di legno, non riuscivano ancora a inscenare una ribellione. Qualora il capo della tribù avesse avuto idee simili, i suoi anziani e i sacerdoti lo avrebbero consigliato diversamente. In una situazione del genere, quella tribù viveva abbastanza bene se confrontata alle altre, che dovevano offrire molti più tributi all’impero.
Il capo di quella tribù si chiamava Abasa, e veniva protetto e servito dalle sue cameriere. Assaporando pigramente frutta tropicale, si stava facendo sventolare con una gigantesca foglia di banana.
Abasa aveva la pelle scura ed era estremamente obeso. Gli strati di grasso sul suo corpo davano l’impressione che fosse un maiale gigante.
Tuttavia, il suo collo era estremamente snello, un segno della sua nobiltà. C’erano diversi piercing di metallo sulle sue labbra e dei segni di olio sul viso nascondevano i suoi lineamenti originali.
Mentre Abasa si godeva il piacevole servizio delle sue cameriere, un vecchio estremamente magro si precipitò dentro. “È successo qualcosa!”
“Oh? Saggio sacerdote, perchè vieni così di corsa ?”
Il sommo sacerdote odorava di incenso mescolato a olio di lampada e indossava una corona di cinque colori, decorata con piume alte 3 metri, che si sporgevano molto pericolosamente.
Il sommo sacerdote cadde e si inginocchiò a terra, dicendo con tono serio e preoccupato: “Possente capo delle Isole Chihuahua, il nostro spirito ancestrale è infuriato. Devi venire personalmente…”
“Lo spirito ancestrale è infuriato? I nostri sacrifici non erano sufficienti?” Con una questione del genere, Abasa trovava difficile divertirsi. Spinse via le cameriere, fissava il sommo sacerdote con gli occhi circondati da una pelle gonfia.
“No, credo che questo sia più che altro un avvertimento.” C’era una macchia di sangue sulla fronte del sommo sacerdote ed era evidentemente sconvolto da quello che era successo.
“Portatemi lì!” Abasa agitò le braccia e alcuni indigeni dall’aspetto simile a scimmie, sollevarono la sedia su cui era seduto e iniziarono a camminare.
Meno di un’ora dopo, tutti i nativi della tribù sembravano essersi radunati per osservare il sommo sacerdote celebrare un rituale. C’era una sorta di incenso anestetico che bruciava nell’aria e dei gas erano dispersi nei dintorni.
In quanto loro capo, Abasa portava con difficoltà l’abbigliamento da cerimonia che era costretto a indossare. Si fermò davanti alla processione con indosso la pelliccia di una bestia a cinque colori, osservando il sommo sacerdote danzare incessantemente, come se il suo corpo si contorcesse vittima di un attacco d’epilessia.
Al centro della processione, tracce di oro rossastro apparvero su una rozza bandiera di pelle animale.
“Potente spirito ancestrale… quale suggerimento vuoi darci?” Abasa si inginocchiò e gli altri nativi lo imitarono.
*Rumble!* Mentre tutti si inchinavano, un’enorme nube si alzò dal cuore dell’altare. Il fantasma di una creatura vi apparve, rilasciando alcuni ruggiti impossibili da comprendere.
“Lo spirito ancestrale ci sta avvertendo!” In quel momento, il sommo sacerdote sobbalzò, come se avesse ottenuto qualche illuminazione divina.
“Nemici senza precedenti appariranno da ovest. Cavalcano le fortezze d’acciaio attraverso il mare e portano massacro e morte… Sono…” Il sommo sacerdote spalancò la bocca.
“Che cosa sono?” Abasa si fermò davanti al sommo sacerdote, finché questo divenne rosso porpora, come se stesse per soffocare a morte.
“Sono i diavoli dalla pelle chiara!” Dopo aver sputato quelle parole, il sommo sacerdote svenne.
“Diavoli dalla pelle chiara?” Abasa si sfregò il mento. “Invia l’ordine. Tutti i guerrieri devono portare i picconi e le lame di pietra sulla costa occidentale…”
Il vocabolario e l’esperienza dei nativi erano limitati. Persino il loro capo non riusciva a capire cosa fosse un diavolo dalla pelle chiara. Tutti sapevano solo che il nemico stava arrivando.
“Oh!” Con l’incoraggiamento dello spirito ancestrale, i robusti guerrieri della tribù completarono quel compito in gran velocità.
Abasa era pieno di coraggio mentre guidava i suoi subordinati: “Prenderò lo scalpo del capo dei nostri nemici e lo appenderò al muro, come un trofeo!”
……
“Hm? Il nostro attacco sembra essere stato scoperto…” Leylin notò accigliato sul ponte.
“Fortunatamente, questa è solo una piccola tribù. Gli spiriti naturali che adorano sono al massimo esseri divini.”
Vedendo i guerrieri nativi sulla costa vicina, Leylin chiamò: “Isabel! Tiff!”
“Qui!”
“Prenderete il comando. Non c’è bisogno di preoccuparsi d’altro, concentratevi solo delle Isole Chihuahua.
Ricordatevi di sigillare il mare, non permettete a nessuno di scappare!” Leylin partì dopo aver dato quelle istruzioni, caricandosi verso un essere divino. Dopotutto, era meglio limitare lo spargersi di notizie della sua invasione, il più a lungo possibile.
Isabel, che aveva preso il comando, estrasse la Spada del Drago Rosso e lanciò uno sguardo sdegnato ai guerrieri nativi della costa. Avevano picconi di legno e lame di pietra, per navi solo delle fragili canoe.
“Bombardateli! Mostrategli la nostra potenza!” urlò Isabel. I nativi erano equipaggiati piuttosto male e avevano meno di duemila guerrieri. Per loro era davvero una preda facile.
“Via!” Immediatamente, i pirati rilasciarono terrificanti ululati dalle navi da guerra. Una lunga fila di cannoni sparò contro la tribù nativa.
Le feroci esplosioni e le terribili grida che giunsero alle sue orecchie lasciarono Congas di sasso.
“Antico antenato! Questo enorme fortino sul mare… E quel fuoco devoto… Che colpa abbiamo?” Innumerevoli navi da guerra si avvicinarono. Le loro canoe si stavano già capovolgendo e le guardie al loro fianco stavano già urlando mentre cercavano di fuggire. Il capo non poté fare a meno di rilasciare un grido di disperazione.
All’improvviso qualcuno da dietro gli tagliò la testa con una robusta lama.
“Heh! Questo grasso maiale è ovviamente una persona di alto rango. Mi chiedo se ci siano delle ricompense…” Mentre quella voce risuonava, i monili d’oro e d’argento sul corpo del capo scomparvero in un istante…
“È per caso questo lo spirito guardiano dei nativi? Sebbene ci sia una divinità, ha una bassa intelligenza…” Leylin guardò un essere divino che sembrava un uccello infuocato, con gli occhi che brillavano di luce dell’A.I. Chip.
“I tuoi seguaci vengono massacrati e il potere del tuo dominio sta diminuendo. Sottomettiti a me e ti lascerò vivere!” Leylin usò la sua volontà divina per inviare il suo invito alla resa, ma ciò che ottenne in cambio fu un ululato di rabbia.
*Chiu! Chiu!* Un fascio di fiamme dorate avvolse Leylin, facendo sì che l’aria attorno a lui si distorcesse e si sollevasse.
Trad: MasseChan
Edit: myriam